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Pordenone Calcio: 2022 l'anno della capra o del ramarro?
lunedì 24 gennaio 2022, 09:03In Copertina
di Redazione TuttoPordenone
per Tuttopordenone.com
fonte Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa

Pordenone Calcio: 2022 l'anno della capra o del ramarro?

Per i cinesi il 2022, che in Asia Orientale inizierà il primo giorno di febbraio, sarà l’anno della capra. Qui da noi però il 2022 è già iniziato e i tifosi neroverdi, visto il primo successo esterno (1-0) ottenuto dalla truppa di Tedino sabato a Perugia e l’apertura della scorsa settimana del sindaco Alessandro Ciriani verso la costruzione di un nuovo stadio entro i confini comunali, auspicano che sia l’anno del ramarro.

Il problematico girone di andata si era concluso con la sconfitta di misura (0-1) al Teghil con il Lecce, tredicesima battuta d’arresto stagionale che unita al penultimo posto in classifica con soli 8 punti e un ritardo dalla zona playout di 8 lunghezze, lasciava pochi spazi alla speranza di mantenere la posizione in serie B. Un lampo di luce ha squarciato però le nere nubi già giovedì scorso quando Alessandro Ciriani dichiarò che l’amministrazione cittadina si sta dando da fare per trovare finanziamenti, modi e tempi per costruire un nuovo impianto entro i confini comunali.

“Lo stadio – garantiva nell’occasione il primo cittadino – si farà, indipendentemente dai risultati che la squadra riuscirà ad ottenere”.

Parole accolte ovviamente con entusiasmo da Mauro Lovisa. All’apertura del sindaco bisognava rispondere con i fatti e i ramarri hanno trovato subito il modo di farlo incassando nella prima giornata del girone di ritorno la prima vittoria esterna stagionale. Il successo al Curi è stato propiziato da un autentico super gol di Nicolò Cambiaghi che ha freddato Chichizola con una micidiale conclusione di destro destro in piena zona Cesarini. Cosa che conferma come l’invito rivolto da Tedino ai giocatori di dare il massimo dal primo all’ultimo minuto sia stato pienamente recepito. Va segnalato anche lo spirito di squadra esibito dai neroverdi durante la partita e simboleggiato pure dall’invasione di campo dei giocatori in panchina al momento in cui il pallone calciato dall’ex atalantino ha gonfiato la rete dei grifoni. La voglia di aiutarsi l’un l’altro è stata determinante soprattutto considerando che a Perugia erano assenti giocatori sulla carta importanti come Pasa, Pinato, Camporese, Kupisz e Ciciretti. Tedino ha fatto ricorso quindi a tanti giovani come per altro auspicato dallo stesso Mauro Lovisa.

“E’ stata la dimostrazione – ha detto il tecnico – che con lo spirito giusto i risultati possono arrivare anche contro formazioni sulla carta nettamente superiori. Il gruppo che sto allenando ora – ha aggiunto – è sano e ha un grande attaccamento per la casacca che indossa. La salvezza – ha aggiunto infine – non è solo una chimera!”.

Fra coloro che hanno spinto di più sull’acceleratore è stato ovviamente Alessandro Lovisa che sta dimostrando di non essere tornato a Pordenone solo per il nome che porta e che potrà essere uno degli uomini chiave nella rincorsa almeno verso un posto nella griglia dei playout per la salvezza. A riconoscere i meriti dei ramarri è stato a fine gara anche lo stesso Massimiliano Alvini.

“Noi siamo stati poco aggressivi rispetto al solito e non abbiamo gestito bene la palla quando era in nostro possesso – ha premesso il tecnico dei grifoni -, ma non vanno trascurati i meriti del Pordenone che ha vinto meritatamente”.

Mauro Lovisa non può che essere soddisfatto. Se ne sono andati o sono sul piede di partenza giocatori che hanno deluso e che pesavano e in alcuni casi pesano tuttora nel bilancio societario. Sono arrivati invece giovani di prospettiva che costano meno e hanno voglia di emergere. Se le cose dovessero veramente andare bene il loro valore oggettivo aumenterà con ulteriori benefici per le casse neroverdi.