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Pordenone Calcio: I fischi del Bottecchia a un ramarro deludente
lunedì 22 gennaio 2018, 09:27In Copertina
di Redazione TuttoPordenone
per Tuttopordenone.com
fonte Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa

Pordenone Calcio: I fischi del Bottecchia a un ramarro deludente

“Tanti altri – aveva detto Mauro Lovisa alla presentazione dei nuovi rinforzi –, visto l’andamento degli ultimi tempi, avrebbero cambiato l’allenatore. Noi abbiamo cambiato i giocatori che andavano troppo piano”.

Una sferzata per lui e per tutto il suo popolo deve essere stata la notizia che Riccardo Martignago era andato a segno a Gubbio appena 12’ minuti dopo il suo ingresso in campo con la maglia della spumeggiante Zirolandia mestrina che con il 3-1 rifilato agli umbri al Barbetti ha scavalcato i ramarri in classifica.

“Sono arrivato in un gruppo straordinario – ha dichiarato Riccardo a fine gara -; non riesco nemmeno a descrivere la forza che ho trovato dentro questo spogliatoio. Segnare all’esordio è un sogno. Ho chiesto il tacco a Neto (autore dello spettacolare assist, ndr) – racconta il suo primo centro in neroarancio – perché sapevo che aveva quel colpo nel suo bagaglio”.

La fiducia di re Mauro in Leo non è stata incrinata nemmeno dalla deludente prestazione del “nuovo” Pordenone con il Fano.

“Leo resterà con noi – ha detto infatti – almeno sino a fine stagione”.

Nessuno può dirgli nulla sino a quando a pagare per le gioie e le delusioni è sempre e comunque lui. L’operato dei dipendenti si valuta a giochi chiusi. Siamo certi che chi ora fischia Colucci sarebbe pronto ad adorarlo in caso di conquista della B a fine stagione.

Come sul divano, se non ti piace un programma, cambi canale così nel calcio dal vivo: se non ti piace lo spettacolo cambia stadio o scegli uno dei tanti altri modi esistenti per passare un pomeriggio. Giusto applaudire Alberto Filippini, ex di turno, migliore in campo e non solo fra i marchigiani quando Brevi l’ha richiamato in panca, anche se il suono di quei battimani aveva anche qualche tono polemico o di scherno verso i neroverdi più volte canzonati dalle sue giocate.

Un vero tifoso però incita la propria squadra o ne condivide la sorte in doloroso e paziente silenzio.

Appunto che non è certo diretto a quella parte di supporters che hanno comunque sostenuto i loro beniamini con cori e canti dal primo all’ultimo minuto, ringraziati a fine partita dallo stesso Colucci.