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Per Giove! Un investitore arabo al fianco del presidente del Taranto?
sabato 28 dicembre 2019, 18:49Primo Piano
di Redazione TuttoPotenza
per Tuttopotenza.com
fonte mondorossoblù.it

Per Giove! Un investitore arabo al fianco del presidente del Taranto?

Chi si sarebbe aspettato un campionato del genere ad inizio stagione, dopo degli investimenti del genere da parte del presidente Giove? Senza troppi giri di parole, il campionato sembra davvero andato, 9 (forse 10) punti di distacco dalla prima in classifica alla fine del girone di andata sono un gap troppo ampio per essere recuperato, salvo miracoli. Ma si sa, difficilmente le grazie nascono così, dal caso, e vedendo questo mercato di riparazione chiunque potrà tirare le somme a questo Taranto.

Naturalmente, in questi giorni, tutti i tifosi del Taranto si stanno interrogando sul futuro della società: i gruppi organizzati sono in aperta contestazione contro società e giocatori, l’allontanamento del DG Montella, una probabile sconfitta a tavolino all’orizzonte e una macchina societaria poco efficiente hanno dato linfa al dibattito tra tifosi.

Abbiamo sempre creduto che la società di calcio è lo specchio del tessuto sociale e proprio per questo che diventa anche comprensibile comprendere i tanti anni in serie D dei rossoblù dopo il fallimento D’Addario. Società che si sono succedute senza vittorie, con debiti su debiti che diventano un macigno per ogni sviluppo possibile. Il presidente Giove, rispetto ai predecessori, ha dato la svolta attraverso le modifiche statutarie di quest’estate, diventando amministratore unico, responsabile diretto di tutto ciò che riguarda la vita societaria, protagonista assoluto in bene e in male di quello che accade in via Lago di Como.



E da proprietario, l’imprenditore tarantino, ha cercato di dare una impronta alla sua creatura. Certo, il quadro attuale è desolante, se pensiamo ai proclami estivi e allo scoramento generale che pervade i tifosi. Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, però, sembra ci possa essere una svolta importante, legata proprio alla permanenza di Massimo Giove al timone del Taranto: da poche settimane sembra che si sia avvicinato al Taranto un nuovo investitore arabo, il cui anello di congiunzione con Giove è nelle attività imprenditoriali del presidente, legate al petrolio. Investitori pronti a fornire liquidità per progetti legati al territorio, dalla cittadella dello sport (altro mantra ripetuto da troppi anni, come il campo B) e alla promozione dei giovani della provincia. Soldi che arriverebbero dalle attività petrolifere, sembra, che vedono in Taranto una base progettuale per il medio termine.

Sembra, davvero, che ci possa essere una svolta importante per il Taranto, ma attenzione: sfruttare questa occasione, fosse davvero concreta come ci è stata descritta, significa ristrutturarsi a tutti i livelli: pensiamo ai quadri societari, oggi sprovvisti di un Direttore Generale e con uno staff obnubilato, visto che non si riesce a capire chi abbia permesso a Kosnic di giocare contro il Cerignola. Significa ricostruire la comunicazione interna e verso i tifosi (non ce ne voglia nessuno, ma vestirsi da professionisti non significa esserlo, scivolate comunicazionali ce ne sono state tante e la disorganizzazione è sentita da tutta la tifoseria), mettere ogni uomo al proprio posto, senza figure terze che hanno voce in capitolo solo perché nelle grazie del presidente. Anzi, è proprio questo che occorre evitare: scegliere per simpatie, demandare, delegare, sovrapporre ruoli e responsabilità. Saremo stati forse pedanti e puntigliosi, ma queste sono le storture che fanno male al Taranto.

Il presidente Giove è già al lavoro, i contatti sembrano siano stati presi e le prime indiscrezioni parlano già di una nuova sede, in città, dove ricominciare a lavorare. Si spera, con ancora maggiore professionalità, con una organizzazione chiara, funzionale al progetto intravisto all’orizzonte. Sarà così?