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La differenza tra la Svizzera e la Norvegia: perché solo stasera è l'ultima di SpallettiTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 09:15Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Reggio Emilia

La differenza tra la Svizzera e la Norvegia: perché solo stasera è l'ultima di Spalletti

Luciano Spalletti ieri pomeriggio ha salutato con una conferenza stampa piena di grande dignità. Fosse dipeso da lui non sarebbe andato via, l'ha detto e ribadito a chiare lettere. Ma dopo che la Federazione gli ha dato il benservito ha subito voluto fare un passo indietro, anche mediaticamente. Non ha lesinato l'autocritica: "Non sono riuscito a farli essere il meglio di quelli che sono, ho visto tanti calciatori sottotono per quelle che sono le loro possibilità". Non ha risparmiato i giocatori: "Bisogna partire sempre dal presupposto che le partite vanno combattute, vanno lottate, vanno vinte sul campo e non coi discorsi, con la maglia, con la pettinatura, con tutte le segate a cui a volte si pensa..."

Stasera Luciano Spalletti giocherà la 24esima e ultima partita partita alla guida della Nazionale. Nelle prime 23 ne ha vinte undici, meno della metà. Nelle ultime quattro ne ha perse tre, l'Europeo è stato disastroso. Già dopo la Germania il commissario tecnico doveva essere allontanato, una Nazionale come quella azzurra non può uscire in quel modo contro la Svizzera. Esattamente come non può perdere in quel modo contro la Norvegia. Allora però si concesse una seconda opportunità anche perché le elezioni federali erano alle porte, mentre oggi Gravina è stato rieletto col 98,7% di consensi. E' all'alba del suo terzo mandato, ha appena ricevuto la fiducia di tutto il mondo calcistico.


Non saranno questi due anni scarsi a minare la considerazione dello Spalletti allenatore: resta uno dei migliori tecnici visti in Serie A negli ultimi 25 anni. Però il ruolo di commissario tecnico è un'altra cosa. Il tecnico di Certaldo s'è sempre mostrato riluttante di fronte a questa scissione, ma alla fine l'ha pagata. Prima dell'Europeo ha provato a far leva su sentimenti che non hanno attecchito nell'animo della squadra. Durante la competizione la sua rigidità è stata mal sopportata. Ha provato a cambiare da settembre, ma la vittoria di Parigi è stata solo un'illusione. Il ruolo di amico del gruppo è stato visto con sospetto, gli è riuscito poco naturale.
Da domani quindi si volterà pagina, Spalletti lascerà spazio a un nuovo commissario tecnico mentre lui prima o poi ripartirà da un club. Da un ruolo più congeniale alle sue caratteristiche perché no, fare il CT e l'allenatore non è la stessa cosa.