
Soncin: "La differenza la fanno le ragazze, non tornerei indietro". Poi svela un fioretto
“È stato il giorno più bello della mia vita”, il ct dell’Italia Andrea Soncin dalle colonne de La Repubblica parla così della storica qualificazione – 28 anni dopo – in semifinale all’Europeo Femminile in svolgimento in Svizzera: “Abbiamo cantato, ballato, urlato. Con la musica che uso anche negli allenamenti. Arianna Caruso deejay, karaoke sui grandi classici. Con ‘Ma il cielo è sempre più blu’ ci siamo scatenate. - prosegue il ct tornando anche sull’ormai iconica corsa dopo la seconda rete di Girelli - Mi sono fatto trascinare dalla gioia estrema. Ho lasciato perdere la razionalità e ho seguito l’istinto”.
Soncin poi si sofferma sulle corde toccate in questi due anni di gestione per risollevare una Nazionale che veniva da due tornei molto negativi: “Ho trasmesso messaggi chiari. Tattiche e strategie certamente, ma la differenza l’hanno fatta le ragazze con la loro disponibilità, si sono rimesse in discussione, hanno capito che la maglia dell’Italia è un privilegio. - prosegue ancora l’allenatore – Ho creato con loro una sinergia forte, c’è fiducia e stima. So che con le parole, lo sguardo o l’umore posso influenzarle. È una responsabilità grande, mi riempie di orgoglio”.
Spazio poi alla crescita del movimento femminile: “Non ho la minima intenzione di tornare ad allenare gli uomini, adesso sono in Paradiso, i rapporti che si creano con un gruppo di ragazze sono impagabili. Pregiudizi? C’è tanta ignoranza in giro, di solito da chi giudica senza aver mai visto una partita, spero che i nostri risultati permettano alle persone di osservare con più attenzione, comprendere e conoscere. È importante aver riacceso i riflettori sul nostro movimento”.
Infine Soncin svela il fioretto in caso di successo all’Europeo: “Farei il cammino di Santiago”.
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