
Non facciamo scherzi, Svilar deve rinnovare
Se si guarda verso l’orizzonte, si possono intravedere nubi scure, dense e cariche di pioggia. No, non parliamo ovviamente del meteo (rassegnatevi voi amanti dell’inverno, l’estate è ormai arrivata), ma della situazione di Mile Svilar.
SERVE IL RINNOVO - Andiamo subito dritti al punto: se si ha la fortuna che il miglior portiere del campionato voglia rimanere a Roma (dove, a meno di clamorose novità, non si lotterà il prossimo anno per lo scudetto) allora non bisogna fare errori. Non bisogna fare mosse strane, mosse azzardate. Bisogna solo trovare un accordo e rinnovare il contratto. A meno che Svilar non chieda cifre fuori dalla grazia di nostro Signore (e non sembra questo il caso), non c’è alcun motivo per non rinnovargli il contratto.
IL VALORE SIMBOLICO - Un portiere bravo non è semplicemente uno degli undici giocatori che scendono in campo. Ha un valore simbolico molto forte. Un portiere forte ha il potere non solo di non far subire gol alla tua squadra ma anche, se non soprattutto, di fiaccare il morale degli avversari. Un po’ come accaduto contro la Fiorentina, quando la viola si demoralizzò vedendo che le poche occasioni avute si infrangevano come il frangiflutti belga. O come accaduto durante PSG-Arsenal, quando Donnarumma ha fatto capire agli inglesi che non era aria. Un terzino forte serve, un difensore forte serve, un centrocampista forte è fondamentale, ma un portiere forte è un’arma potentissima per tagliare le gambe dei tuoi avversari.
Quindi, alla luce di tutto ciò, la speranza è che le nuvole all’orizzonte vengano spazzate via da un comunicato che riporti il sereno. Claudio Ranieri ha parlato di due sessioni di mercato difficili, non della necessità di vendere un top player che ricopre un ruolo fondamentale. È da Alisson che la Roma non è così sicura e tranquilla in porta e, dopo il portiere brasiliano, i giallorossi hanno faticato tantissimo prima di mettere nuovamente al sicuro la propria porta. Qui ci si gioca tanto, tantissimo. Non facciamo scherzi.






