
Tutto giusto: si doveva giocare col Frosinone. Ma ora guardiamo avanti: disertare significa commettere un autogol
Editoriale di oggi che si apre con un appello alla tifoseria e a tutta la città e la provincia di Salerno: dopo 20 giorni nei quali tutti hanno parlato più di legge che di calcio, è necessario concentrarsi esclusivamente sull'aspetto tecnico mentalizzandosi quanto prima alla disputa di uno spareggio che deciderà le sorti della Bersagliera. Bisogna pensare ai playout, è inutile farsi il fegato amaro o illudersi su una serie B a 22 o a 24: chimera, utopia, in alcuni casi illusione. La Salernitana scenderà in campo contro la Sampdoria e, se fosse confermato l'illecito nei pagamenti, è giusto che il Brescia venga penalizzato nel corso di una stagione sportiva che si è chiusa nel peggiore dei modi.
Dispiace, ovviamente, per una grande piazza e per una tifoseria come quella biancazzurra che paga colpe non proprie. Ma i fatti contestati alla società sono gravi e il regolamento parla chiaro. I giocatori della Salernitana, che indubbiamente stanno lavorando in un clima surreale dopo aver preparato una partita che non si è mai giocata, devono restare concentrati per un doppio match che si preannuncia difficilissimo contro un avversario carico a mille e che, preso singolarmente, non è certo inferiore a Pisa e Cremonese che hanno conquistato sul campo la promozione in serie A.
La finale playoff insegna che non bisogna ragionare sui due risultati e che la componente mentale conterà più dell'aspetto tecnico, tattico e fisico. A maggior ragione ecco il secondo appello: lasciamo stare le prese di posizione e le questioni di principio perchè è necessario che la tifoseria presenzi sia in casa, sia in trasferta. L'Arechi, in un campionato disastroso, ha fatto la differenza, senza sostegno del pubblico probabilmente la Salernitana sarebbe già retrocessa e farsi del male da soli anche a costo di rischiare la serie C è un autogol che non possiamo proprio permetterci.
Davvero si vuole lasciare sola la squadra dando un vantaggio del genere a chi, invece, potrà contare su un Marassi pienissimo e su ultras che hanno messo da parte quanto accaduto in campionato per viversi appieno 180 minuti da dentro o fuori? Ora è inutile piangere sul latte versato, capiamolo anche a Salerno. Potremmo discutere del mercato invernale, dell'esonero tardivo di Breda, della politica al risparmio della società o semplicemente del rigore sbagliato da Cerri a Cesena. A che servirebbe? L'unico auspicio è che non sia un'estate all'insegna dei ricorsi e delle battaglie legali: la gente è satura, non ne può più di classifiche ridisegnate nelle aule di tribunale e di sentenze che sminuiscono il merito sportivo.
Il 12 giugno ci sarà il secondo verdetto sul Brescia: in caso di conferma del -4 si giochi e basta, senza ulteriori tentennamenti e senza arrivare a fine mese falsando la post season. Solo sul modus operandi ci sarebbe tanto da ridire. Mai giustificheremo il rinvio di un match con 30mila biglietti venduti e mezz'ora dopo che Marino aveva tenuto una conferenza stampa. Sul piano comunicativo e delle tempistiche tutti hanno lasciato a desiderare, la cosa più logica sarebbe stata far giocare Salernitana-Frosinone ripescando la perdente in caso di condanna definitiva del Brescia. Lega e FIGC si sono complicate terribilmente la vita. Ma ormai i giochi sono fatti e la parola deve passare necessariamente di nuovo al rettangolo verde.







