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tmw / sampdoria / News Doria
CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA - La teoria della "mediocrità"TUTTO mercato WEB
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
venerdì 15 gennaio 2021, 09:20News Doria
di Paolo Paolillo
per Sampdorianews.net

CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA - La teoria della "mediocrità"

Ci sono momenti della stagione in cui il calendario si infittisce e i valori delle squadre, di solito, vengono fuori. In aggiunta, la ricerca della continuità è un po' la chimera che vuole essere raggiunta da tutti. Anche dalla Sampdoria, in teoria. Perché dico in teoria? Perché si è toccato più volte negli anni questo tasto e, in questi ultimi campionati, non mi sembra che si stia facendo meglio in tal senso. La situazione difensiva è alquanto sintomatica. Corti di numeri, stanchi nella testa e nel corpo, il reparto ha cominciato a subire anche infortuni e squalifiche, togliendo continuità e non costruendo certezze. Sarò ripetitivo ma il mercato di settembre ha indebolito una difesa già non formidabile, se non altro per numeri e l'acqua ristagna.

Contro la Roma e contro l'Inter ci ha letteralmente tenuti a galla Audero, che sfodera - a mio parere - le sue due performance migliori in maglia blucerchiata e rimane una solida certezza. Forse l'unica dell'intera rosa. Troppi alti e bassi complessivi, mentre il portiere blucerchiato è sempre rimasto lucido e presente. Le parate dell'Olimpico hanno tenuto fino alla fine in bilico un risultato che non lo è mai stato veramente, vista la mole di gioco e la quantità di occasioni della squadra di Fonseca. Alla vigilia si pregava per Yoshida, che sarebbe stato schierato terzino destro e avrebbe dovuto vedersela con quel(l'ex) diavolo (rosso) di Mkhitaryan. L'armeno ha giocato un partitone ma il giapponese ha sofferto si, ma con mestiere e sapienza ha limitato i danni, cercando di non strafare, dimostrando che la scelta di Ranieri è stata più emotiva che tecnica. Chi avrebbe dovuto giocarsela, almeno fisicamente, era Colley, chiamato a contenere le sfuriate offensive di Dzeko. Risultato non ottenuto, con il gambiano in perenne ko nel corpo a corpo, fino al ko tecnico del minuto 72, quando il bosniaco anticipava prepotentemente il numero 15 blucerchiato e spediva in rete il gol-vittoria. Nel replay si può notare da un parte tutta la decisione e la "rabbia" agonistica dell'ex Man.City., dall'altra un giocatore bolso e sfibrato, che cade e prova ad aggrapparsi per sbilanciare l'avversario.

Di Tonelli colpisce il fatto che non riesce mai a prendere nessuno che gli si ponga davanti, nè gli attaccanti nè le mezzali che si inseriscono sovente. Rischia di fare la frittata ad inizio partita, quando lascia sfilare il cross dalla sinistra, "chiamando" l'uscita del portiere, cosa sbagliatissima. Alle sue spalle si avventa Mkhitaryan, con una fame che sembra stia giocando per il suo popolo. Meno male che ci mette una pezza Audero.

Per quanto riguarda la sinistra, Tommaso Augello incappa in una giornata apatica e, contemporaneamente, in una giornata eccezionale di Karsdorp, che gli fa pelo e contropelo, bruciandolo, anche, per l'assist vincente per Dzeko. Copia e incolla per la partita contro l'Inter, dove l'ex Spezia ha sofferto molto, anche se davanti – c'è da dire – aveva uno degli esterni più forti del campionato e del mondo, ossia Hakimi. Per chiudere con l'out mancino, Augello ha sofferto anche contro Estevez e Vignali, buonissimi giocatori, per carità, però non proprio Cafù e Camoranesi ecco. In definitiva, non è iniziato benissimo il 2021 per l'esterno basso, che si deve ritrovare, soprattutto nello smalto. Il Ds Osti, nel prepartita di La Spezia, annunciava un colpo in arrivo, proprio per far rifiatare Augello: ora, anche se arrivasse domani, difficilmente sarebbe pronto per giocare subito, quindi bisognerà ancora affidarsi ad un Augello – ripeto – in debito d'ossigeno.

Dall'altra parte, i venti minuti con l'Inter e l'intero match di La Spezia hanno riconsegnato Bartosz Bereszynski alla sua fascia destra di difesa. Entrato molto bene coi nerazzurri, consentendo a Yoshida di tornare all'originale ruolo di centrale, con lo Spezia, forse, è stato uno dei meno peggio in fase difensiva, ma totalmente nullo in fase offensiva. Forse alcune scorie ancora da smaltire? Fatto sta che – dietro di lui – o ci arrangeremo o non dovrebbe arrivare nessuno, a quanto pare. E questo è un grosso problema, perché la polvere la puoi mettere sotto il tappeto, certo, ma dipende quanto è grande il tappeto e quanta ce ne sta sotto.

Chiudiamo con l'analisi dei centrali difensivi: Tonelli con l'Inter è stato praticamente perfetto, è uomo da battaglia e si è trovato bene contro Lautaro Martinez, perdendolo solo un paio di volte, per fortuna senza conseguenze. Sfiora il gol, cogliendo una traversa con un perentorio stacco di testa, ma, soprattutto, è attento e pulito negli interventi. Esce per rifiatare, anche se non gioca la partita del "Picco". Per quanto riguarda, invece, Colley, già detto di Roma, contro l'Inter è in difficoltà, mai come – però – contro Nzola, nella partita di lunedì. Perde il duello fisico e non trova mai la quadra per fermare l'attaccante francese. Male, molto male anche sul gol di Terzi, dove prova goffamente ad andare a prendere lui la sponda di Chabot, ma viene travolto dal capitano spezzino.

In definitiva, stiamo facendo fin troppo in queste condizioni ma, a sorprendere, sono le dichiarazioni di Ranieri, non preoccupato della situazione difensiva, mentre, per esempio, Juric a Verona è da settembre che sollecita la dirigenza sul fatto che si doveva fare di più sul mercato, e che vorrebbe dei rinforzi anche ora che gli scaligeri volano.

Insomma, diverse visioni, diverse prestazioni, molto altalenanti nei nostri interpreti, che fanno capire la mediocrità, specie della visione complessiva di chi fa allenare dal mister cinque difensori per quattro posti, nel reparto tra i peggiori della Serie A. Ecco dimostrata la teoria della "mediocrità", dunque: non credo che siano così mediocri i nostri difensori, ma le condizioni in cui versa il reparto difensivo, li fanno apparire tali, forse oltre i loro demeriti. Se tutto ciò non fosse vero, allora, sarebbe ancora più avvilente.