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Cristian Brocchi: “Dicevano fossi il cocchino di Berlusconi, questa bugia mi segue ancora"

Cristian Brocchi: “Dicevano fossi il cocchino di Berlusconi, questa bugia mi segue ancora"TUTTO mercato WEB
© foto di Claudia Marrone
giovedì 23 novembre 2023, 15:30Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

L'ex centrocampista di Milan, Lazio e Fiorentina, Cristian Brocchi, ha rilasciato un'intervista a FanPage. Queste le sue parole più importanti: "Io sono partito dal Milan dopo il settore giovanile, poi sono andato in prima squadra solo per due mesi e mezzo. In quei due mesi e mezzo al Milan da tifoso milanista fui chiamato per allenare in prima squadra e sembrava che avessi fatto il lavaggio del cervello al presidente, che ero il cocchino. Purtroppo questa cosa me la porterò sempre dietro ed è anche una cosa che in questo momento della mia vita condiziona anche il pensiero di molti dirigenti, presidenti o anche di qualche tifoso. Invece Berlusconi mi aveva scelto perché aveva visto le mie partite al Milan giovanile, aveva visto come allenavo".

Il suo passato al Monza?
"Il Monza non era ancora il Monza di Berlusconi e Galliani, mancavano tantissime cose, le strutture, i giocatori per poter vincere subito. Sono stato contento di ricevere la telefonata, ma è stata la prima volta dove ho sentito una grandissima responsabilità alle spalle, forse ancora di più di quando sono stato chiamato per allenare la prima squadra del Milan. In quei due anni e mezzo mi sono legato tantissimo a Monza, ancora oggi quando vedo il Monza vedo qualcosa di mio dentro. Quello che ha il Monza oggi c’è qualcosa che ho creato io all’inizio, le basi sono state messe."

Qual è l'allenatore che le ha lasciato di più?
"Prandelli è il più influente in assoluto nella mia carriera. Sono arrivato a Verona a giocare come il ragazzino che si impegnava tantissimo a ogni allenamento, lavoravo sempre di più. Prandelli mi ha dato qualcosa in più dal punto di vista tattico, della preparazione alla gara. Prandelli mi ha aiutato a trovare la consapevolezza della ricerca di una tattica in squadra, mi ha dato tantissimo, forse è stato quello che più ha influito più di tutti nella mia voglia di fare l’allenatore".

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