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Bergamo: "Non vedo eredi di Rocchi e Orsato. Aia da rifondare, si lavori sui giovani"

ESCLUSIVA TMW - Bergamo: "Non vedo eredi di Rocchi e Orsato. Aia da rifondare, si lavori sui giovani"TUTTO mercato WEB
venerdì 19 giugno 2020, 16:08Serie A
di Lorenzo Marucci

E' ripartita anche la stagione degli arbitri. In Coppa Italia tutto è filato liscio, ora però si riapre il campionato. E noi ne abbiamo parlato con Paolo Bergamo, ex arbitro ed ex designatore. "In Coppa Rizzoli si è messo al sicuro designando Rocchi, Orsato e Doveri che sono i nostri migliori - ha detto intervenendo al TMW News, il salotto televisivo di Tuttomercatoweb - sfortunatamente per noi Rocchi è all'ultimo anno, Orsato farà un'altra stagione e Doveri in campo internazionale non ha una grossa collocazione".

L'erede di Rocchi chi sarà?
"Purtroppo dietro lui e Orsato c'è il vuoto. Doveri ha fatto una buona finale ma, come dicevo, non ha ancora grossa esperienza internazionale. Nomi di rilievo ad oggi non ne vedo, il ricambio non si sta perfezionando. Ci sono momenti in cui all'Aia riesce tutto bene, in altri periodi purtroppo non è così".

Come si può rilanciare la classe arbitrale? I numeri dicono che c'è un calo tra i giovani che vogliono intraprendere questa strada?
"I motivi sono tanti: credo che l'Aia debba rifondarsi. Non abbiamo più una buona frequenza nelle sezioni che dovranno rivedere la loro operatività. Non c'è una buona selezione a livello regionale e quindi quando manca la base è come nelle squadre di calcio, se non c'è settore giovanile poi ai vertici si soffre. I cambiamenti da fare sono molti: mi auguro che ci sia una riflessione profonda da parte dell'Aia. E' l'anno del rinnovo delle cariche e credo che ci sarà un nuovo presidente in quanto Nicchi ha già avuto tre mandati e ha raggiunto il suo limite. Deve esserci un nuovo presidente altrimenti vorrebbe dire che l'Aia non riesce a produrre nuovi dirigenti e sarebbe un punto negativo. Dai nuovi dovrà nascere una diversa filosofia di lavoro, un impegno da tecnici. Purtroppo anche nelle categorie intermedie, in serie B, C e D la qualità non è ai vertici come in passato".

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