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Türkyılmaz: "Per lo scudetto farei gara secca Juve-Lazio. Per la B Genoa-Lecce"

ESCLUSIVA TMW - Türkyılmaz: "Per lo scudetto farei gara secca Juve-Lazio. Per la B Genoa-Lecce" TUTTO mercato WEB
giovedì 7 maggio 2020, 18:23Serie A
di Lorenzo Marucci

Mai banale Kubilay Türkyılmaz. L'ex attaccante svizzero di Bologna e Brescia racconta di sè, del passato e del presente. E regala frasi anche ad effetto, col suo italiano sempre impeccabile: "Ricordo ancora - racconta a Tuttomercatoweb.com - che quando arrivai al Bologna tutti, compresi i miei compagni, mi parlavano come se fossi uno straniero. Della serie: 'Tu venire qui, tu andare là'. Non sapevano che qui in Svizzera parliamo italiano. Io mi divertivo ad assecondarli, facendo finta di capirli poco. E' rimasto un aneddoto curioso, ne sanno ancora qualcosa Renato Villa e Poli. Il ricordo triste è invece legato ad Andrea Pazzagli che adesso non c'è più. Ero molto legato a lui. E poi mi è dispiaciuto molto andare via, ma purtroppo arrivò il fallimento".

Veniamo subito all'attualità: lei come si comporterebbe con la Serie A. Che decisione prenderebbe?
"Farei una partita secca Juve-Lazio per decidere chi vince lo scudetto. E un'altra tra Genoa e Lecce per stabilire chi va in B. E dal campionato cadetto salgono le prime tre. Per chiudere la stagione insomma farei solo due partite".

Il Bologna invece come lo ha visto finchè si è giocato?
"E' una squadra giovane a cui manca inevitabilmente un po' di esperienza ma ha qualità. A volte l'euforia può giocare brutti scherzi e possono quindi esserci risultati altalenanti. Il suo allenatore è comunque un leone e con lui c'è sempre da stare sull'attenti ".

Il Brescia invece se lo aspettava con queste difficoltà?
"Credo che se fosse rimasto con la stessa squadra dell'anno scorso adesso sarebbe in un'altra posizione. Certi innesti hanno rovinato l'ambiente e lo spogliatoio. Era una formazione motivata e e che viaggiava bene ma credo che certi giocatori, senza far nomi Balotelli, abbiano rovinato l'armonia"

Di Brescia cosa ricorda?
"Innanzitutto il presidente Corioni. E poi la zona della Franciacorta. Come città non mi è piaciuta molto e poi il rapporto con Mazzone non è mai decollato. Non mi vedeva. E' molto strano da spiegarsi, mi diceva che dopo Baggio ero il più forte di tutti ma poi non mi faceva mai giocare. Bisognerebbe chiederlo a lui".

Tra gli attaccanti di oggi chi le piace?
"Tutti quelli che non hanno bisogno della squadra per segnare. Quindi Suarez e in Italia Immobile. Ciro è uno che sa inventarsi il gol".

Oggi lei di cosa si occupa?
"La mia carriera da calciatore è stata molto lunga e ora ho messo il pallone in secondo piano per dedicarmi alla famiglia. Anche perchè ho cinque figli. Lavoro per una tv ticinese e anche per il Corriere del Ticino".

L'ultimo aneddoto sulla sua esperienza bolognese?
"Arrivai nell'indifferenza totale, in tanti non sapevano bene se fossi turco o svizzero. Poi però alla fine me ne sono andato via tra l'affetto della gente. Erano stati creati 6-7 fans club per me. Ho sempre cercato di inserirmi tra la gente, per stare a contatto col popolo. A volte andavo anche a giocare a bocce per sentirmi in mezzo a loro e fare una vita normale".

© Riproduzione riservata
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