Henderson, Firmino, Benzema: basteranno i soldi contro la nostalgia del vero calcio?

Non è tutto oro quello che luccica. Se ne stanno accorgendo diversi fuoriclasse che in estate hanno lasciato l'Europa per raggiungere il personale El Dorado e che ora si sono già pentiti, per i motivi più disparati. Cristiano Ronaldo, un anno fa, aveva spianato la strada del calcio saudita a decina di giocatori, attirati dalla possibilità di firmare contratti ricchissimi, fuori da ogni logica di mercato. Tanti hanno seguito l'esempio del portoghese, non tutti sono riusciti ad ambientarsi allo stesso modo.

Al di là delle frasi fatte sulla competitività del campionato - che resta di un livello molto basso - e sulla voglia di "intraprendere nuove esperienze", per chi era abituato a ben altri palcoscenici si è trattato di un passo indietro notevole. Dal clima alla cultura completamente diversi da quelli del Vecchio Continente, l'adattamento alla nuova realtà non è stato uguale per tutti e l'aumento del conto in banca non è stato direttamente proporzionale all'aumento della felicità.
Così, sei mesi dopo il loro sbarco in Arabia Saudita, sono già diverse le stelle che rimpiangono la loro decisione. Il caso più recente è quello di Jordan Henderson: l'ex capitano del Liverpool guadagna 40 milioni di euro all'anno nell'Al Ettifaq ma starebbe valutando la possibilità di tornare in Inghilterra nonostante il rischio di perdere tanti soldi. Henderson ha 33 anni e un contratto fino al 2026; i motivi del suo malessere sarebbero le difficoltà di adattamento al nuovo clima, molto caldo e umido, la scarsa affluenza alle partite (molti match hanno meno spettatori rispetto a quelli della terza serie inglese) e la situazione complicata vissuta dalla squadra guidata da Steven Gerrard, ottava in classifica e molto lontana dagli obiettivi prefissati nonostante gli acquisti di Demarai Gray, Georginio Wijnaldum, Moussa Dembele e Jack Hendry.

Problemi personali per Firmino
Henderson punterebbe al ritorno in Premier League, così come il suo ex compagno di squadra, Roberto Firmino. Dopo otto anni ad Anfield, il 32enne brasiliano si era trasferito da svincolato all'Al-Ahli, firmando un contratto fino al 2026 con un ingaggio di 20 milioni di euro a stagione. La sua nuova avventura era cominciata in grande stile, con una tripletta al debutto contro l'Al Hazem. Da allora però non ha più segnato e ha perso lo status di titolare inamovibile. Oltre a questo, è arrivata anche la morte del padre a novembre. Una "mazzata" definitiva dal punto di vista psicologico che, sommata al rendimento piuttosto deludente, lo avrebbe convinto a tornare in Inghilterra o, meglio ancora, a casa.

Il caso Benzema
La sua partenza da Madrid aveva fatto discutere e non solo per la destinazione che ha scelto. Karim Benzema è passato in pochi mesi dal competere ai massimi livelli e lottare per la Champions League alle pessime prestazioni in Arabia Saudita, in quello che è sicuramente un campionato meno impegnativo di quello spagnolo, dove ha fatto la differenza fino alla fine ed è stato vice-capocannoniere, battuto solo da Robert Lewandowski: in 20 partite l'attaccante francese ha segnato 12 gol e fornito cinque assist, mentre la sua squadra è al settimo posto in classifica e sta disputando una stagione anonima dopo aver vinto l'ultimo titolo nazionale. Come se non bastasse, si è parlato tanto della "fuga" del giocatore prima dell'ultima partita del 2023, ma il club ha subito specificato che si trattava di un permesso concordato con l'allenatore Marcelo Gallardo. Anche Benzema ha un contratto fino al 2026 e guadagna 200 milioni, inclusi gli accordi commerciali. Ma i soldi non fanno la felicità - anche se certamente contribuiscono - e il Pallone d'Oro 2022 lo ha capito in poco tempo.