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L'Inter non è più letale. Tre differenze rispetto al derby d'Italia di gennaio

L'Inter non è più letale. Tre differenze rispetto al derby d'Italia di gennaio
© foto di Insidefoto/Image Sport
lunedì 25 ottobre 2021, 08:00Serie A
di Alessandro Rimi
fonte Inviato a San Siro

Che l'Inter sia meno cinica, fredda e letale come l'anno scorso, non serviva certo l'1-1 contro la Juventus per capirlo. Il confronto con la gara di gennaio è doveroso per mettere in evidenza le differenze. E' vero che in quel momento non c'era l'Europa a soffocare la freschezza fisica dei calciatori, ma oggi questo margine salta all'occhio eccome. Anche perché, appunto, ce n'eravamo già accorti prima che qualcosa nel frattempo era cambiato.

La prima differenza è la preparazione mentale e l'attitudine. Ha sicuramente a che fare con la panchina nerazzurra. Nel derby d'Italia precedente Antonio Conte quasi non si muoveva, osservava consapevole della sua preparazione maniacale alla gara dell'anno. Quella Juve era stata resa inerme, incapace di pensare, totalmente priva di idee e mezzi per fare male. Tutto era studiato alla perfezione, ogni movimento, ogni dettaglio, ogni giocata.

La seconda riguarda la diabolica perseveranza dei nerazzurri nel non chiudere le partite che a tratti domina o nel fallire le soluzioni più facili a dispetto di giocate più sopraffine che portano invece al gol. Un peccato e la squadra di Inzaghi è recidiva se si pensa alle sfide contro Sampdoria e Atalanta, oltre che in Champions contro Real Madrid e Shakthtar. La terza è negli uomini e non ci si stanca mai di dirlo. Al di là dei gol di Dzeko. La strepitosa energia, la potenza e il timore generato negli avversari, quest'anno, si fa un po' più di fatica a registrarli con regolarità.

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