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Lazio, si scalda Muriqi: ecco perché farà comodo a Inzaghi

Lazio, si scalda Muriqi: ecco perché farà comodo a InzaghiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
sabato 15 agosto 2020, 08:30Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Roma

Quando Tare affonda con decisione su un giocatore, arrivando a sborsare circa 17-18 milioni (15 fissi più bonus), significa che è convinto che sarà un acquisto in grado di fare la differenza. Questo è anche quello che sperano i tifosi della Lazio, pronti ad abbracciare Vedat Muriqi, il sostituto di Caicedo (direzione Qatar, all'Al Duhai).

Perché può fare comodo alla Lazio?
In primis per le caratteristiche fisiche, essendo un centravanti fisico di 194 cm che ha nel gioco aereo un punto di forza. A Formello mancava un profilo del genere. Caicedo aveva una stazza importante, ma era un altro tipo di attaccante. Muriqi fa del colpo di testa una delle sue armi più importanti e potrà mettersi a disposizione della Lazio, che ha sempre avuto soltanto Milinkovic come giocatore su cui appoggiarsi con le palle alte. In più è mancino, sostituisce alla perfezione il Panterone ex Espanyol, e non è la classica prima punta statica che non esce dall'area di rigore. È uno generoso, come sottolineato da Onur Dincer, giornalista di Milliyet, a TMW: "È un attaccante che aiuta molto la squadra, non è paragonabile a un realizzatore come Immobile. Direi che Muriqi inserito in un collettivo è molto utile". Bravo a tenere palla, è utile per aiutare la squadra a respirare nei momenti di difficoltà.

Può diventare un innesto prezioso anche per altri motivi, meno tattici. La squadra di Inzaghi aveva bisogno di un giocatore così "aggressivo", dal carattere forte: un lottatore pronto a battagliare con tutti i difensori. Muriqi incarna lo spirito di un guerriero, (purtroppo) complice una difficile infanzia tra la guerra. "A cinque anni sono venuti i soldati serbi sono entrati in casa e ci hanno detto che l'avrebbero bombardata se non fossimo usciti. Abbiamo poi vissuto in uno scantinato e dormito sulle bottiglie, mangiando pane e cipolla tutti i giorni". Sono tragedie che ti segnano, che ti cambiano. Dunque una partita di calcio, potrà mai spaventarlo? "La pressione? Non mi fa paura, mi stimola e mi motiva". Ciò di cui necessita lo spogliatoio biancoceleste, che il prossimo anno affronterà la Champions tredici anni dopo l'ultima volta. Servono anche giocatori come lui, dal profilo internazionale, per trascinare la squadra e una tifoseria che già comincia ad apprezzarlo.

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