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Le grandi trattative dell’Inter - 1996, Zamorano detto Bam-Bam: l'altro nove

Le grandi trattative dell’Inter - 1996, Zamorano detto Bam-Bam: l'altro noveTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 5 maggio 2020, 09:10Serie A
di Alessandro Rimi

Moratti è uno di quelli che non intende aspettare troppo prima di vincere. Il presidentissimo nel ‘95 compra l’Inter, il suo primo allenatore è l’inglese Roy Hodgson, il suo primo acquisto è Javier Zanetti (preso in coppia con l’avioncito Sebastian Rambert), il suo primo trofeo la Coppa Uefa nel ‘98. Così, giusto per rimarcare l’anima internazionale del club che già fu del padre Angelo. Per arrivare al primo trionfo della sua proprietà, il numero uno della nuova Inter costruisce una base (Carbone, Branca, Fresi, Ganz) sulla quale poter lavorare meglio nella stagione successiva.

Quando dopo un deludente, ma tutto sommato immaginato, settimo posto decide di investire in maniera pesante sul mercato. Arrivano Galante, Djorkaeff, Sforza, Winter e Ivan Zamorano che già, al Real Madrid, aveva vinto Liga (pichici nella stagione 1994/95), Coppa del Rey e Supercoppa di Spagna. Il cileno è corteggiato dal Bayern, forse di più dalla Juventus, eppure quando a chiamarlo è Moratti che prende a illustrargli il progetto di una nuova grande Inter, si convince e sceglie Milano. Bam-Bam sbarca alla Malpensa all’età di 29 anni, con gli ultimi colpi in canna da attaccante non alto, ma abilissimo nel colpo di testa, forgiato nei valori del sacrificio, dell’aggressività, del cuore in campo fino all’ultimo istante.

E dire che il Bologna lo scarta quando in Italia per la prima volta arriva all’età di 21 anni. Quando torna è destinato a lasciare il segno, a diventare un modello, un marchio con la somma dei numeri 1 e 8 e il cui risultato è già stampato sulla maglia di Ronaldo Il Fenomeno. Lui è l’altro numero nove, costato all’Inter “appena” 4 miliardi di lire, autore del gol in finale di Coppa Uefa nel ‘97 contro la Schalke (persa poi ai rigori dove anche lui sbaglia) e pure l’anno dopo a Parigi contro la Lazio (questa volta non c’è storia: 3-0 e coppa in bacheca). Non lo dimentica nessuno Zamorano. Soprattutto i tifosi delle altre squadre, mai felici di trovarselo di fronte. Anima.

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