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Pigliacelli: "Che emozione segnare un calcio di rigore"

Pigliacelli: "Che emozione segnare un calcio di rigore"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 25 febbraio 2019, 21:57Serie A
di RMCSport Redazione

Ospite particolare a RMC Sport Live Show. A intervenire è Mirko Pigliacelli, portiere del CSU Craiova, protagonista nell’ultimo turno di campionato.

Sul rigore segnato alla Steaua Bucarest
"E’ stata un’emozione fantastica, avevamo parlato la sera pima col mister che mi aveva detto che in caso di rigore avrebbe mandato me. E io ho risposto che sarei andato volentieri, perché mi è sempre piaciuto fare gol. Nelle ultime partite c’era stato qualche errore di troppo, magari saremmo stati più su e quindi il mister è arrivato a questa decisione. E’ molto più difficile battere un rigore che pararlo. Il portiere se lo para è bravo, se devi segnare le emozioni sono tante. E’ difficile calciare un rigore. Negli allenamenti, quando c’erano i ragazzi a calciare punizioni o rigori, io rimanevo sempre. Mi è sempre piaciuto provare l’emozione di calciare e segnare. Ieri il primo gol da portiere in uno stadio importante e ho vissuto tante emozioni. Mi ricordo il gol di Brignoli e l’emozione di quel momento, ma segnare in area o un rigore è diverso. Il prossimo rigore chi lo tirerà? Spero sia sempre io".

Sulla sua esperienza in Romania
"Ho girato tanto in Italia ma non sono mai riuscito a fare il salto. Son ostato sei mesi a Pescara, ero partito bene ma è successo un po’ di turno e per questo ho pensato che il calcio italiano forse no nera adatto a me o io per lui. Poi è arrivata la richiesta del Craiova e ho trovato un mondo eccezionale".

Sui suoi obiettivi
"Ho trovato un ambiente eccezionale, anche strutture buone e stadi nuovi. Anche se sono lontano dall’Italia, mi sento a casa. Un ragazzo come me aspira sempre al meglio, il mio obiettivo è quello di andare a giocare in un campionato dove fai competizioni di alto livello".

Sull’episodio Sarri-Kepa
"Dopo è sempre facile. Se avesse parato tre rigori e il Chelsea avesse vinto, sarebbe stato un idolo. Ma è successo il contrario. Da portiere, vedersi sostituire prima dei rigori non fa piacere. Ma ci son odei ruoli, l’allenatore fa l’allenatore e tu il giocatore: se decide di cambiarti, devi uscire. La prima cosa in un gruppo è il rispetto".

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