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Rosa corta, troppe defezioni: la Lazio e Inzaghi non hanno niente da rimproverarsi

Rosa corta, troppe defezioni: la Lazio e Inzaghi non hanno niente da rimproverarsiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 6 luglio 2020, 09:15Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Formello (Roma)

L'attacco con cui la Lazio ha concluso la gara di sabato contro il Milan - composto da Adekanye e Djavan Anderson - è la fotografia più chiara e nitida del momento dei biancocelesti. Completamente in balia di infortuni e squalifiche (Caicedo e Immobile), con gli uomini contati e molti costretti a scendere in campo ogni tre giorni con problemi fisici. "Milinkovic ha chiesto il cambio al 45', Correa aveva un problema al polpaccio e non sarebbe stato impiegato se ci fossero stati Immobile e Caicedo", ha svelato nel post partita Simone Inzaghi. Visibilmente affranto dalla prospettiva di vedere sempre più lontano il sogno scudetto. Perché probabilmente finirà nello stesso modo degli ultimi otto anni, con la Juventus di nuovo campione d'Italia. Sebbene gli abbia dato tanto filo da torcere ai bianconeri, finora battuti due volte su due (e il 20 luglio c'è lo scontro diretto a Torino), appare difficile che la Lazio riesca a rimontare i 7 punti che adesso la dividono dalla vetta.

L'amarezza che circola a Formello è comprensibile, soprattutto per quanto visto nell'epoca pre Covid. Quando la squadra di Inzaghi, che aveva il vantaggio (ora nullo) di non giocare le coppe europee, sembrava lanciatissima verso una corsa al fotofinish per il titolo. Ed è normale vedere delusione sui volti, perché il calcio è emozione, illusione e speranza. Non ha regole ed è imprevedibile. Ma è anche razionalità e in virtù di ciò, analizzando quanto accaduto, nessuno deve rimproverarsi niente. L'obiettivo stagionale è stato (quasi) centrato, con quella qualificazione ai gironi di Champions che manca da 13 anni. In più la squadra a dicembre ha alzato il secondo trofeo del 2019, dopo la Coppa Italia di maggio, vincendo a Riad la Supercoppa proprio contro la Juventus. Lotito e Tare potevano regalare a Inzaghi un uomo in più a gennaio (hanno trattato Giroud fino alla fine), questo sì, ma nessuno avrebbe mai potuto prevedere la tragedia che ha sconvolto il pianeta. E che ha costretto le squadra a un tour de force impressionante, soprattutto per chi non ha in rosa 25 campioni come Sarri. Proprio per questo, indipendentemente da come andrà a finire la corsa scudetto, tutto il mondo Lazio (dai tifosi ai giocatori) deve essere orgoglioso per la super annata disputata. Con l'obiettivo ora di terminare il campionato "a testa alta", come chiesto ieri da Immobile via social.

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