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Si ritira Hazard, il simbolo del Belgio della generazione perdente. Russia 2018 è un rimpianto

Si ritira Hazard, il simbolo del Belgio della generazione perdente. Russia 2018 è un rimpianto
© foto di Insidefoto/Image Sport
martedì 10 ottobre 2023, 11:36Serie A
di Andrea Losapio

Oggi si è ritirato Eden Hazard. Uno dei calciatori belgi più forti di sempre, uno dei pochi eletti a entrare nel club dei 100, il penultimo del Real Madrid superato solo da Jude Bellingham, ma il più costoso con 115 milioni di euro. Una montagna di soldi per chi ha giocato solamente 76 partite in quattro anni con i Blancos, ma questa è un'altra storia. Perché la verità è che il Belgio ha vissuto una generazione d'oro con un hype straordinario, costantemente fra i favoriti dal Mondiale del 2014 in Brasile fino all'Europeo del 2021. Un po' meno in Qatar, comunque una buona squadra ma certamente meno debordante come l'apogeo in Russia 2018.

In Brasile il Belgio era indicato come la possibile sorpresa. Hazard aveva 23 anni come De Bruyne, Lukaku 21. A centrocampo Fellaini e Witsel, dietro Kompany e van Buyten con Alderweireld e Vertonghen. Poi Mertens e Januzaj, in porta Courtois. Una squadra giovane, che era arrivata ai quarti di finale contro l'Argentina di sua maestà Leo Messi, perdendo per piede di Higuain, 1-0. Sembrava però il viatico giusto per l'Europeo del 2016: esordio a Lione contro l'Italia, 0-2 per gli azzurri. Sembrava un incidente di percorso, invece c'è stata l'eliminazione con il Galles, quasi incredibile per i bookmakers. Invece all'Europeo del 2021, edizione Covid, ci ha pensato ancora l'Italia a far fuori il Belgio, ma lì Hazard era già in parabola ampiamente discendente.

Il grande rimpianto è quindi Russia 2018. La squadra è probabilmente la più forte di sempre. Cortouis; Chadli, Alderweireld, Kompany, Vertonghen; Witsel, Dembele; De Bruyne, Fellaini, Hazard; Lukaku. Entrano Ferreira Carrasco, Mertens, Batshuayi. Tutti giocatori nati fra la fine degli anni 80, Kompany a parte, e l'inizio dei novanta. Hazard ne è il simbolo, il trascinatore. Con la Francia è quasi un dominio di possesso palla, 64%, ma la partita è equilibrata. Alla fine Umtiti inzucca e lancia i Blues verso il proprio secondo Mondiale. La generazione d'oro è oramai sulla via del tramonto e Hazard ne è il testimone.

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