
Baldini: "In Nazionale puoi mettere chiunque, se perdi diventi carne da macello"
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il tecnico del Pescara Silvio Baldini è tornato anche sul tema della Nazionale
Ha saputo del suo amico Spalletti?
"Puoi mettere chiunque a guidare la Nazionale: se perdi, diventi carne da macello. Non c’è più senso di appartenenza. C’è chi rifiuta la convocazione… molto triste. Il calcio è pieno di problemi, di piccole truffe, di bilanci truccati. È un mondo in cui si è abituati a barare: come si può trasmettere il senso di appartenenza in un ambiente così? Conta solo lucrare, non conta più nemmeno l’inno".
L’inno di Mameli?
"È diventato solo uno slogan. Chi lo canta spesso non ne conosce nemmeno il significato. È un inno per chi ci ha dato la libertà: cosa ne sanno i giocatori? Mi dicono che ho un linguaggio da cafone, ma questo mondo devi trattarlo così, perché non c’è rispetto. Tutti vogliono solo imbrogliare, ci si nasconde dietro la forma. Ma a me non mi fregano. Un vecchio boscaiolo mi diceva che non si fidava dei preti che dicevano messa in latino: non capiva niente, e potevano dirgli qualsiasi cosa. Nel calcio è la stessa cosa: si vende solo l’apparenza. Ed è un vero dispiacere per la tradizione e la cultura italiana".
Ha saputo del suo amico Spalletti?
"Puoi mettere chiunque a guidare la Nazionale: se perdi, diventi carne da macello. Non c’è più senso di appartenenza. C’è chi rifiuta la convocazione… molto triste. Il calcio è pieno di problemi, di piccole truffe, di bilanci truccati. È un mondo in cui si è abituati a barare: come si può trasmettere il senso di appartenenza in un ambiente così? Conta solo lucrare, non conta più nemmeno l’inno".
L’inno di Mameli?
"È diventato solo uno slogan. Chi lo canta spesso non ne conosce nemmeno il significato. È un inno per chi ci ha dato la libertà: cosa ne sanno i giocatori? Mi dicono che ho un linguaggio da cafone, ma questo mondo devi trattarlo così, perché non c’è rispetto. Tutti vogliono solo imbrogliare, ci si nasconde dietro la forma. Ma a me non mi fregano. Un vecchio boscaiolo mi diceva che non si fidava dei preti che dicevano messa in latino: non capiva niente, e potevano dirgli qualsiasi cosa. Nel calcio è la stessa cosa: si vende solo l’apparenza. Ed è un vero dispiacere per la tradizione e la cultura italiana".
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