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ESCLUSIVA TLP - L'ex Vigor Mangiapane: "Sarebbe un peccato perdermi la Lega Pro unica"TUTTO mercato WEB
© foto di Anto.Abbate/TuttoLegaPro.com
giovedì 14 agosto 2014, 00:00Interviste TC
di Luca ESPOSITO
per Tuttoc.com

ESCLUSIVA TLP - L'ex Vigor Mangiapane: "Sarebbe un peccato perdermi la Lega Pro unica"

Per la prima volta Benedetto Mangiapane a 36 anni si ritrova senza squadra ad agosto, dopo che non è stato rinnovato il contratto con la Vigor Lamezia, che si appresta a giocare la Divisione Unica per la prima volta nella storia. Lui, guardando anche un po’ il passato, riconosce che è stato meglio che sia accaduto ora, perché nella sua vita di calciatore ha sempre giocato, quindi ha sempre sostenuto le sue sfide. Ora la sfida è di riuscire a trovare una nuova squadra, anche in Lega Pro, dato che in carriera Mangiapane può contare ben 68 reti da centrocampista e le ultime 82 presenze le ha fatte tutte in Lega Pro. Intervenuto ai microfoni di TuttoLegaPro.com il calciatore attribuisce la mancata riconferma a scelte tecniche e societarie.

“Ringraziando il cielo, è la prima volta che mi trovo a non partire con una squadra in ritiro - racconta Mangiapane - È una sensazione strana, meno male che è arrivata a trentasei anni. Non ha un peso rilevante rispetto a un ragazzo di venticinque anni. Sono stato sempre in grandi piazze, non riuscivo a capire le sensazioni che provava un mio amico che era senza squadra, ora lo capisco”.

Ma si è allenato in quale modo?

“Ho un programma specifico fattomi da un preparatore atletico mio amico e aspetto la chiamata giusta perché posso dare molto a questo calcio. Personalmente avevo pensato che avrei chiuso la carriera a Lamezia, ma la società insieme allo staff tecnico ha preferito fare altre scelte”.

Lei di presenze in C1 ne ha fatte una quarantina, con quattro squadre diverse, ma nella Lega Pro unica è un peccato per lei non poter giocare con la maglia biancoverde.

“Sì, è un peccato. Ci tenevo a farlo con la maglia della Vigor, perché ho dato tanto, ho contribuito a quello che è stato un risultato storico per Lamezia Terme, e comunque chiesi di rimanere a minimo di contratto e feci inserire una clausola nel mio contratto in base alla quale in caso di infortunio lungo avrei potuto rescindere, quindi più di dimostrare il mio attaccamento alla maglia non sapevo cosa fare. Speravo in un trattamento diverso e in un po’ più di riconoscenza. Senza di me purtroppo la squadra ha risentito dell’assenza perché la mia presenza in campo avrebbe potuto essere un riferimento mentale per alcuni giovani che si affacciavano al professionismo”.

Dall’esterno come lo ha visto il girone C della Prima Divisione unica?

“E’ un girone bello e affascinante, ma anche molto difficile. Ci sarà da soffrire fino all’ultima giornata. Penso che saranno in sei o sette a lottare per la vittoria del campionato, anche perché ci sono città blasonate come Cosenza, Salernitana e Lecce, ma sarà anche un campionato faticosissimo”.

Per le squadre che cercheranno di salvarsi non c’è solo la categoria da salvare, ma c’è anche la necessità di non gettare nello sconforto una collettività retrocedendo in Serie D.

“Esatto: non essendoci più la Seconda Divisione retrocedere significa sprofondare in una categoria che è comunque difficile come la Serie D. Il campionato sarà comunque avvincente”.

È in attesa di una possibilità anche in Lega Pro?

“Sì, mi auguro che arrivi la chiamata giusta in Lega Pro. Se non dovesse arrivare, però, capisco che le società si affidino ai giovani perché possono portare degli incentivi economici”.

Tornerebbe anche in una città dove è già stato, tipo Cava, Potenza, Barletta, Brindisi?

“Ho girato delle piazze, anche in Serie D, dove non hanno nulla da invidiare a quelle che sono nei professionisti. La D l’ho fatta in grandi città, ma è comunque un peccato che in Lega Pro non ci sono piazze come Nocera e Cava: è un rammarico per la piazza, la tifoseria e le squadre in cui ho giocato”.

Come vede Alessandro Erra come nuovo allenatore della Vigor?

“E’ un giovane, non ha mai fatto la categoria da allenatore, ma bisogna anche dare la possibilità di provarci. Posso solo augurare alla squadra di fare molto bene”.