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INTERVISTA TC - Ds Rende: "Non chiamateci più sorpresa"TUTTO mercato WEB
© foto di Uff. Stampa Rende Calcio
martedì 13 novembre 2018, 17:30Interviste TC
di Valeria Debbia
per Tuttoc.com

INTERVISTA TC - Ds Rende: "Non chiamateci più sorpresa"

Un derby è sempre un derby e poterlo giocare tra le mura amiche, dopo che si era temuto non fosse possibile, fa tirare sicuramente un sospiro di sollievo. Ed è quello che è accaduto al Rende, che sta appunto preparando la sfida alla Vibonese di sabato prossimo, con la consapevolezza di poterlo disputare al 'Lorenzon' e di arrivare all'appuntamento da capolista e con alle spalle una manita di successi: "Fortunatamente grazie al lavoro del presidente faremo questo derby in casa - evidenzia ai microfoni di TuttoC.com il direttore sportivo biancorosso Giovambattista Martino, - speriamo di poter continuare a regalare a noi stessi e ai nostri tifosi delle gioie".

Direttore, un primato meritato quello del Rende: se l'anno scorso potevate essere definiti come una sorpresa essendo neopromossi, a questo punto siete una piacevole conferma.
"Infatti non penso che si possa parlare ancora di sorpresa. Chi conosce il mondo Rende sa che in ogni area del club ci sono grandi professionisti, dai grandi valori umani, che interpretano il loro lavoro con l'obiettivo costante della ricerca del miglioramento individuale a servizio del collettivo. E' un gruppo di lavoro giovane e dinamico. In questo gruppo è fantastico vedere i giocatori che rimangono a fine seduta di allenamento per lavorare sui dettagli. Lo staff tecnico va al campo alle 8.30 per uscire alle 18.30. E il successo arriva anche grazie a un presidente come Coscarella che è un ottimo padre di famiglia e non ci fa mancare nulla, ci fa lavorare senza pressioni e ci fa sentire tutelati. Il dg Ciardullo è un manager importante e carismatico, nonché sempre presente. Noi una conferma? Stiamo proseguendo un lavoro che viene dalla Serie D, abbiamo una ossatura di giocatori che provengono da quella categoria, l'anno scorso abbiamo aggiunto degli elementi e quest'anno degli altri. Penso che sia un mix perfetto di giocatori giovani e giocatori presenti da più anni".

Prima del filotto di cinque successi che vi ha fatto issare in vetta al Girone C, c'è stato un momento di flessione con quelle tre sconfitte di fila: hanno fatto vacillare qualche certezza?
"Assolutamente no perché sono avvenute innanzitutto contro tre grandi squadre, Catania, Juve Stabia e Potenza e con le prime due abbiamo subito gol su calcio piazzato negli ultimi minuti, dal punto di vista gioco non abbiamo mai pensato che mancasse qualcosa. Anzi l'idea di gioco del mister è coraggiosa, aggressiva, mai speculatrice, evidenzia le abilità esatte di ogni singolo calciatore. Fortunatamente non siamo mai andati sotto dal punto di vista del gioco contro nessuno".



Non soffrirete di vertigini?
"No, perché non guardiamo la classifica. Guardiamo partita dopo partita. I ragazzi sono concentrati, hanno la fortuna di avere un allenatore come Modesto che pretende che vincano anche le partitelle in allenamento. Questo significa che abbiamo un tecnico con una grande mentalità e una società che non mette alcun tipo di pressione".

C'è un unico neo e la riguarda: parliamo dell'inibizione fino al 30 novembre inflittale a seguito del derby vinto con la Reggina. Ci può spiegare cosa è successo dal momento che il referto del Giudice Sportivo parla di "comportamento non regolamentare in campo e comportamento offensivo verso l'arbitro"?
"Mi sembra strano che mi abbiano inflitto una sanzione così lunga: sul 3-2 - e abbiamo segnato al 90' in un derby! - ho esultato e sono stato squalificato un mese prendendo anche una multa. Altri dirigenti, con una fama più internazionale della mia, nella stessa giornata, sono andati nello spogliatoi dell'arbitro e sono stati squalificati per una manifestazione d'ira per meno di 10 giorni. Per me la mia inibizione è un po' eccessiva: se un direttore non può esultare per una rete che vale il 3-2, però, chiedo scusa".

Come ci si approccia e si vive all'interno di un campionato partito in ritardo per le note vicende giudiziarie e che al 13 novembre non ha ancora ben chiaro il regolamento promozioni e retrocessioni?
"E' chiaro che sarebbe corretto conoscere le regole a giugno, però l'approccio è scendere in campo avendo la giusta mentalità che ti permetta di fare più punti possibile ed arrivare alla vittoria. Ripeto che non cambia granché ma sarebbe comunque giusto avere regole predefinite almeno alla stesura del calendario".

Ci piace chiudere con una curiosità: qualche tempo fa, rispondendo ad una nostra domanda, aveva dichiarato che era curioso di vedere l'Imolese, in quanto affermava avesse lavorato benissimo. E i numeri le stanno dando ragione, tanto che i romagnoli - da matricola quale sono e quale eravate voi la scorsa stagione - hanno una media punti persino superiore a voi l'anno passato. 
"L'Imolese secondo me ha una squadra importante e lo sta dimostrando, soprattutto in attacco, ha giocatori che a me piacciono tantissimo e ha giovani interessantissimi. Secondo me non è un exploit, ma una squadra che dirà la sua fino alla fine. La sto seguendo come avevo confessato ai vostri microfoni a inizio stagione ed effettivamente stanno facendo benissimo".