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INTERVISTA TC - Tognon (Lega Pro): "In B 5 o 7? Vedremo. Domani a Catanzaro"TUTTO mercato WEB
martedì 27 novembre 2018, 23:10Interviste TC
di Sebastian Donzella
per Tuttoc.com

INTERVISTA TC - Tognon (Lega Pro): "In B 5 o 7? Vedremo. Domani a Catanzaro"

Un avvocato per la Lega Pro. Jacopo Tognon, da poche settimane vice-presidente della Serie C, ha concesso a TuttoC.com un'intervista esclusiva per discutere del suo ruolo in terza serie, delle ormai famose sette promozioni, delle tante penalizzazioni arrivate quest'anno e di cosa aspettarci dalla nuova governance.

Iniziamo dalle promozioni dalla C alla B, argomento caldissimo.
"Siamo dell'idea che il format della cadetteria, passata la fase emergenziale, sia a 22. È terminata l'urgenza che ha giustificato la partenza della B con soli 19 club. Un numero dispari anomalo, non presente in altri campionati UEFA. Il Consiglio Federale dovrà decidere se tornare a 22 club, come riportano le NOIF, o scendere a 20, modificando le stesse NOIF. La Lega Pro ha richiesto sette promozioni nel primo caso e cinque nel secondo. Credo, comunque, che rimanere a 19 sarà impossibile".

Sette promozioni significa due club direttamente in B per girone più la vincente dei playoff. Nel caso di cinque?
"Ci sono diverse opzioni in ballo ma prima aspettiamo che venga deciso se la B sarà a 20 o 22. Si tratta di un argomento di discussione del Consiglio Direttivo ma al momento si tratta di un puro esercizio intellettuale. Una volta che avremo la certezza sulla composizione numerica della prossima cadetteria, in maniera assembleare, insieme a tutti i club di Serie C, si cercherà di capire la soluzione migliore".

Intanto la Lega Pro gioca, non per sua colpa, senza sapere quanti club potranno esser promossi o andare ai playoff.
"La Serie C ha subìto scelte calate dall'alto che hanno portato a questa situazione. Adesso potremo rendere noti i criteri per le promozioni in Serie B solamente quando il Consiglio Federale stabilirà il format della stagione 2019/20".

Tutto a causa di una giustizia sportiva lentissima.
"Sono uno dei 12 componenti del panel di lavoro sulla riforma della giustizia sportiva, un tavolo ufficializzato ieri dal presidente della FIGC Gravina. Il mio compito sarà proprio quello di non vedere più casi Entella".

Avvocato di successo, con incarichi sportivi di gran fama a livello mondiale come quello al TAS di Losanna. Chi gliel'ha fatta fare di scegliere la C?
"Sono uno che ama le sfide, un agonista. Se posso dare un contributo, perché non farlo? Avevo collaborato con Gravina e Ghirelli a un progetto un anno e mezzo fa. Poi, nel risiko post-commissariamento, Francesco mi ha chiamato chiedendomi se volessi fargli da vice. Ci ho pensato un po' e mi sono detto che una macchina così difficile da guidare sarebbe stata proprio una bella sfida in questa fase storica. Non ho la bacchetta magica né sono un risolutore. Però ho 20 anni d'esperienza, credo di poter dare il mio contributo sulle idee di governance, aiutandomi con quanto appreso all'estero. Sempre pensando alla C come a una casa di vetro: la trasparenza è un dogma irrinunciabile. Se così non sarà sarò il primo a fare un passo indietro".

E ha ritrovato la C che il "suo" Padova ha invece salutato.
"Non è un mistero che io sia tifoso dei patavini. Per questo conoscevo bene il Girone B di un anno fa. Ora la speranza, sempre da tifoso, è di non vedere più i biancoscudati in C. Al di là del Padova, comunque, io sono uno sportivo onnivoro, ho giocato per decenni a pallacanestro. Globalmente conoscevo discretamente la C. Ora mi ritrovo a fare zapping tra Italia-Portogallo e Potenza-Matera con nonchalance. E domani, su invito del patron del Catanzaro, Noto, alla Lega, sarò nella città calabrese per vedere la sfida contro la Reggina. Credo sia giusto far sentire la nostra presenza, insieme al presidente Ghirelli e all'altra vice-presidente Capotondi gireremo l'Italia in grande condivisione".

A proposito della Capotondi, che ne pensa? 
"Conosco la vicepresidentessa da meno di un mese, ci sentiamo tutti i giorni. Mi piace molto perché è di una semplicità estrema e ha anche grande capacità nel calarsi nei problemi. Una persona capace, attenta e molto abile nel problem solving. Quest'ultima cosa mi piace molto perché io stesso no sono uno che tentenna ma amo andare direttamente al punto. La scelta di coinvolgerla in questa avventura ha creato un effetto trascinamento. La mia presenza ha avuto uno spazio minimale come capita a un normale membro di una classica governance mentre una persona con mezzo milione di followers ha un altro impatto mediatico. Però questo ha portato anche a una mia maggiore esposizione mediatica. In 21 giorni credo di aver parlato più con stampa, media e TV che nei 46 anni precedenti (ride NdR)". 

Chiusura con gli ultimi, i penalizzati.
"Il nodo gordiano di tutto che si riassume nella parola sostenibilità. Se quest'ultima non c'è la sofferenza è dietro l'angolo. Siamo partiti con un rosario di penalizzazioni che purtroppo aumenterà. I correttivi che sta mettendo in campo Gravina sono già una prima risposta. Dobbiamo però distinguere tra situazioni fisiologiche e altre patologiche: le seconde non devono più ripetersi mentre riguardo le prime, se in corso d'opera succede qualcosa di non preventivabile, perché viene fatto il passo più lungo della gamba o perché uno sponsor va in default e non paga più, non possiamo sparare al pianista".