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INTERVISTA TC - Reggiana, Alvini: "Evitiamo interessi di bottega nel calcio"
sabato 28 marzo 2020, 14:00Interviste TC
di Dario Lo Cascio
per Tuttoc.com

INTERVISTA TC - Reggiana, Alvini: "Evitiamo interessi di bottega nel calcio"

"Sto vivendo la quarantena con grandissimo senso di responsabilità e profonda tristezza per tutto quello che sta succedendo". Mister Massimiliano Alvini, allenatore della Reggiana, sveste i panni dell'uomo di sport e commenta così ai microfoni di TuttoC.com la situazione che sta vivendo l'Italia, investita dall'emergenza coronavirus. "È un momento molto difficile, in me prevale un sentimento di grandissima responsabilità, nel seguire le disposizioni che ci vengono date, ma al contempo di profonda tristezza per quanto sta accadendo nel mondo". 

La squadra invece come sta affrontando il momento? Si sente spesso con i suoi giocatori?
"Sì, ci sentiamo. Ma dopo i primi giorni, perché ricordiamo che siamo fermi da un mese, con l'ultimo allenamento il 28 febbraio, quando pensavamo di ricominciare presto e il contatto era più frequente, c'era un lavoro individuale e un supporto a una preparazione fisica che pensavamo di riprendere, nelle ultime due settimane abbiamo allentato, visto che la situazione è molto drammatica. Il mio consiglio ai miei calciatori in questo momento è allenare soprattutto la mente, che va di pari passo allo stato fisico".

Tra l'altro la Reggiana è stata una delle squadre colpite direttamente dal virus, con la positività di Favalli. Come avete reagito quando avete appreso la notizia?
"In quel momento è stato uno dei primi casi nel calcio, nei primi giorni di marzo, quando tutto era ancora agli inizi. Ci ha colto di sorpresa, questo è un virus subdolo, che ci ha preso tutti alle spalle. Stiamo giocando una partita difficile contro un avversario invisibile. Tutti insieme dobbiamo cercare di batterlo. Quando è arrivata la notizia di Alessandro positivo siamo stati tutti un po' sorpresi, ma contemporaneamente abbiamo cercato di restare quanto più vicini possibile al calciatore".

C'è tanta confusione in merito alla possibile ripresa del torneo, l'opinione di mister Alvini?
"Mi atterrò a quelle che saranno le disposizioni che mi verranno date dall'alto. Se mi diranno di riprendere l'attività lo farò, se mi diranno che non può esser ripresa non lo farò. Mi atterrò a quelle che saranno le decisioni. E spero che queste decisioni siano prese da più persone e non solo da poche che possano fare interessi di bottega, dei quali non abbiamo bisogno in questo momento. Qualsiasi decisione sarà presa la rispetterò. In questo momento è prioritaria la salute di tutti, per superare questa emergenza dobbiamo agire tutti insieme. E l'importante è prendere decisioni che siano nell'interesse della collettività. Questo virus farà strage per quanto riguarda l'economia, uscirà fuori un calcio diverso. Ecco che quindi è importante ragionare per un calcio migliore in futuro". 

Sul tavolo ci sono tantissime ipotesi, si è parlato anche di promozioni a tavolino delle prime e forse anche delle seconde in classifica. E in questo momento la Reggiana sarebbe seconda. 
"Non penso che questa possa essere la soluzione, come ha detto Gravina. Da questa situazione uscirà un calcio diverso, un'economia diversa, un mondo diverso. Tutti insieme, chi deciderà, dovrà in questo momento qui ridisegnare un calcio migliore. Non penso se il campionato verrà interrotto o meno, non mi interessa. Penso invece che da questa situazione si traggano le giuste conclusioni per poter ridisegnare un calcio diverso e migliore. Mi atterrò come detto alle decisioni e ribadisco: spero non saranno decisioni che favoriscano tornaconti personali, ma il calcio in generale". 

Al netto di come si concluderà questa stagione, in casa Reggiana sembra ci siano tutti gli ingredienti per aprire un nuovo e positivo ciclo, dopo un momento negativo per la sua storia.
"Questa è una società molto seria, con una seria programmazione. Sicuramente è positivo questo. Quel che più importante adesso è quel che potremmo fare quando saremo riusciti a sconfiggere questo virus tremendo che ha colpito tutti alle spalle, è stato imprevedibile. Questa sarà la più grande vittoria. La Reggiana come tante società potrà fare la sua parte per un calcio migliore. Ma in questo momento in primo piano c'è il futuro del calcio, come ne uscirà". 

C'è un messaggio che vuole lanciare in questo momento così particolare per la nostra storia?
"Mi rifaccio allo scrittore e filosofo francese Albert Camus, premio Nobel nel 1957, tra le mie letture. Scrisse che l'uomo non è felice in nessun altro posto al mondo come lo è in uno stadio di calcio. Mi auguro quanto prima di rivedere gli stadi di calcio pieni di tifosi. Se è vero questo, mi piacerebbe rivedere gli stadi pieni. In un momento drammatico come questo mi piacerebbe vedere la gente felice dentro uno stadio di calcio. Vorrà dire che qualche paura l'abbiamo superata".