
Carpi, Bernardi: "Girone B equilibrato. L'obiettivo è quello di rimanere competitivi"
Ascolta il podcast
tmwradio /
00:00
/
00:00
Ospite di TMW Radio durante la trasmissione 'A Tutta C', il direttore sportivo del Carpi, Marco Bernardi, ha condiviso le sue impressioni sulla preparazione del club emiliano per il prossimo torneo di Serie C:
Dopo aver definito i gironi e il calendario, che idea si è fatto del Girone B e del percorso che attende il Carpi?
"Il girone è sostanzialmente quello che ci aspettavamo. Sapevamo, per la nostra posizione geografica, che saremmo stati collocati nel Girone B. È molto simile a quello dell'anno scorso: sono uscite squadre importanti come Entella e Pescara, ma sono entrate neopromosse di valore come San Benedetto, Livorno e Ravenna. È un girone affascinante e stimolante, con piazze storiche e un grande pubblico. Per quanto riguarda il calendario, l'inizio è impegnativo: subito la Juventus Next Gen, poi Campobasso e due trasferte consecutive a Terni e San Benedetto. Alla fine, tutte le avversarie vanno affrontate: l'importante è costruire un'identità di squadra e giocarsela su ogni campo".
Nel Girone B, almeno per ora, non sembra esserci una squadra nettamente favorita. Lei vede già oggi formazioni candidate alla vittoria?
"Ad oggi, direi che l'Arezzo è la squadra più forte, ma manca ancora un mese di mercato e tutto può cambiare. Credo che piazze come Ascoli, Perugia e Ternana formeranno squadre competitive. La Torres ha avuto due stagioni di alto livello e continuerà su questa strada. Oggi, queste quattro o cinque formazioni possono ambire alla parte alta della classifica".
Proprio per l'equilibrio del girone, può essere l'anno giusto per tentare di fare qualcosa di importante?
"Sì, penso che chi ha le potenzialità debba provarci. Non c'è una realtà nettamente più forte delle altre e questo può rappresentare un'opportunità".
La Juventus Next Gen sarà la vostra prima avversaria. Che ruolo può recitare in questo campionato?
"Secondo me, sarà fondamentale. È la seconda squadra con più esperienza nella categoria, e sia l'allenatore che il direttore conoscono bene il campionato. Anche quando sono partiti un po' a rilento, alla fine sono sempre riusciti a raggiungere i playoff con buoni risultati".
Sul mercato avete già ufficializzato Lombardi, Pitti, Rigo, Sacchetti e Rossetti. A che punto siete?
"Siamo praticamente a posto: ci manca solo un giocatore offensivo, una seconda punta o un trequartista. Una volta che lo avremo, la nostra campagna acquisti sarà praticamente conclusa al 95%. Valuteremo eventuali aggiustamenti più avanti, in base alle esigenze dell’allenatore".
Le neopromosse come Livorno, Ravenna e San Benedettese possono essere protagoniste o si limiteranno a lottare per i playoff?
"Il primo anno, l’entusiasmo della promozione può fare la differenza. L’abbiamo visto anche noi a Carpi. In piazze calde come San Benedetto e Livorno, questo può essere un grande valore aggiunto. Il Ravenna ha una proprietà ambiziosa e punterà a qualcosa di più della semplice salvezza. Storicamente, il primo anno in C può regalare ottimi risultati e anche qualificazioni ai playoff".
Un ascoltatore le ha fatto i complimenti e ha ricordato che il Carpi è un modello di riferimento. Come si lavora in una piazza così?
"A Carpi ho trovato una comunità affamata di calcio, con una cultura sportiva e una voglia di fare bene. L’obiettivo, condiviso con la proprietà, è fare calcio in modo sostenibile, puntando molto sui giovani e cercando di formare giocatori. Il territorio è fertile, anche se c’è molta concorrenza in zona: in pochi chilometri ci sono club di Serie A, B e C".
Guardando a tutta la Serie C, come giudica la direzione intrapresa dal campionato?
"È un campionato che sta diventando sempre più visibile e interessante, grazie anche all'impegno di Marani e alla copertura di Sky. Penso che la C debba essere principalmente un serbatoio di crescita per i giovani italiani. Le riforme in atto stanno andando nella giusta direzione: è fondamentale incentivare il lavoro con i giovani per garantire sostenibilità economica ai club e creare valore tecnico per le categorie superiori".
Il Carpi è un esempio di gestione sostenibile. Quanto è difficile essere competitivi in queste condizioni?
"È una sfida, ma è la strada giusta da seguire. Il calcio è un'azienda e deve essere gestito come tale. Il nostro obiettivo è rimanere competitivi in un campionato difficile, senza compromettere la sostenibilità economica, unendo la crescita dei giovani con i risultati sportivi".
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano