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RIVALE | Una realtà sognata 23 anni: la Salernitana di CastoriTUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
sabato 16 ottobre 2021, 09:00Primo Piano
di Daniele Izzo
per Acspezianews.it

RIVALE | Una realtà sognata 23 anni: la Salernitana di Castori

Dall’allenatore al top player: l’analisi della squadra campana, prossima avversaria dello Spezia

“La cosa più incredibile dei miracoli è che accadono” scrisse G.K. Chesterton. Come dargli torto. Perché se è vero che quanto accade sul verde rettangolo non si può propriamente definire come miracolo, altrettanto vero è che alcuni eventi saltano fuori direttamente dal cassetto più improbabile, quello più nascosto. Tra questi, sicuramente, la promozione in Serie A della Salernitana 23 anni dopo l’ultima volta. La squadra di Castori, come in preda a una metamorfosi kakfiana, si è trasformata da sorpresa in assoluta certezza, smentendo chi, all’inizio della scorsa stagione non solo non la metteva tra le favorite alla promozione, ma neppure in quelle che potevano ambite ai play-off. Insomma, una bella e storica rivincita!

ALLENATORE – Dogmatico, pragmatico, risolutivo: all’anagrafe Fabrizio Castori. L’allenatore nativo di San Severino Marche affonda le radici di una lunga e premiata carriera nel 1980/81, quando sulla panchina della Belfortese partì la personale scalata al calcio italiano. Un’ascesa non semplice, ma costante, che lo ha portato ad essere l’unico tecnico italiano (insieme a Maurizio Sarri) ad aver praticato in tutti i campionati della FIGC, dalla Terza Categoria alla Serie A.
Tolentino, Lanciano, Castel di Sangro, Cesena, Piaceza, Ascoli, Varese, Reggina, Carpi, Trapani e ora la Salernitana, svegliata da un sogno che perdurava da 23 anni. A Salerno Fabrizio Castori ha trovato una rosa consona al suo calcio rigoroso e preciso, senza sfumature. Ed è stato bravo, ma non è una novità, a imprimere rapidamente le sue idee ai giocatori.
L’inizio in Serie A non è stato dei migliori, com’era lecito aspettarsi. Ma rispetto alle primissime giornate di campionato, i passi in avanti sono stati abbastanza importanti.

MODULO – A seguito di un mercato importante, che ha portato nella città campana un mix tra campioni assoluti come Ribery e giocatori che ben hanno figurato negli scorsi anni come Simy e Gagliolo, Fabrizio Castori ha abbandonato il ‘suo’ proverbiale 3-5-2 per sposare un nuovo e piacevole 4-3-1-2. Detto di qualche modifica di partita in partita, davanti a Belec, il portiere granata titolare, la linea difensiva è composta da Gagliolo, Gyomber, Strandberg e Luca Ranieri. I due Coulibaly, Lassana e Mamadou, sono, assieme a Obi e Di Tacchio, i polmoni di un centrocampo che fa dei muscoli la prerogativa principale. E ciò perché illuminare la manovra, regalare sprazzi di classe e fantasia è compito solitario della stella della squadra: Franck Ribery. Il francese ex Fiorentina agisce sulla trequarti, libero di spaziare alle spalle delle due punte, Simy e Gondo (Bonazzoli e Djuric in alternativa).

TATTICA – Contrariamente a quanto fosse lecito pensare, Castori ha smussato gli angoli del suo credo, varando nelle ultime settimane un nuovo sistema di gioco: il 4-3-1-2, come anticipato sopra. Tuttavia, al di là dei numeri e dello schieramento, i principi sono rimasti gli stessi che hanno portato l’allenatore marchigiano dalla terza categoria alla Serie A: una squadra compatta e reattiva, che lascia molto il pallone all’avversario e prova a sfruttare a dovere ogni ripartenza e ogni calcio piazzato. Il tutto nel computo di quella carta che può far saltare il banco e che risponde al nome di Franck Ribery.

TOP PLAYER – Cathy Williams perdonerà tutti quegli amanti del calcio che, avendo ammirato e seguito la carriera di Franck Ribery, si sono innamorati prima a Marsiglia e Monaco di Baviera, e poi a Firenze e Salerno, invece che a Londra. Certo, non si può paragonare il giocatore che trascinava assieme a Robben il Bayern alla vittoria di Champions League e trofei vari a quello d’adesso, ma l’asso francese, alla veneranda età di 38 anni, fa ancora la differenza. Soprattutto in una squadra che pende dal suo mancino.

Tirando le somme, al netto di una situazione infortuni che sarà problematica da ambo le parti, la sfida del ‘Picco’ si preannuncia quasi decisiva. Lo Spezia, dopo la dura sconfitta di Verona, ha bisogno di ritrovar punti, l’unica medicina che bene fa a morale e classifica. Di contro la Salernitana, galvanizzata dalla vittoria sul Genoa, arriverà nel Golfo dei Poeti per provare a strappare tutto ciò che potrà. Al campo l’ardua sentenza.