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tmw / spezia / Primo Piano
Lo Spezia siamo (ancora) noi: dai tifosi dipende l'ennesima impresaTUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
mercoledì 20 ottobre 2021, 16:00Primo Piano
di Gian Maria Tosi
per Acspezianews.it

Lo Spezia siamo (ancora) noi: dai tifosi dipende l'ennesima impresa

Partenza difficile per lo Spezia, i tifosi si interrogano sui problemi della squadra, ma il supporto non deve mai mancare, tantomeno in Serie A

Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Così recitano alcuni versi del Vangelo. Di pietre contro lo Spezia nelle ultime settimane ne sono state scagliate parecchie. La fragorosa sconfitta a Verona alla vigilia della sosta ha aperto la strada a due intere settimane di sconforto e recriminazioni, critiche che non hanno risparmiato nessuno: dalla società alla rosa, o meglio chi la ha assemblata, dall'allenatore al suo staff medico, nessuno ha superato indenne l'ultimo periodo senza entrare nel novero dei possibili colpevoli di una stagione che molti, fino alla vittoria con la Salernitana, credevano finita già a metà ottobre.

Nessuno invece ha posto l'attenzione su una situazione molto particolare che attendava lo Spezia alla ripresa del campionato: l'affluenza dei propri tifosi allo stadio. Le prime tre partite casalinghe della stagione hanno inizialmente nascosto il problema. In primis, la capienza ridotta al 50%, solo poco più di 5000 posti a disposizione. Poi, il prestigio delle gare stesse: prima nella massima serie contro l'Udinese, con il biglietto in regalo per i vecchi abbonati; poi Juventus e Milan, che da queste parti avrebbero fatto il tutto esaurito anche con il triplo dei posti a disposizione, partite di un'altra categoria rispetto alle centinaia disputate in Serie C.

Dopo di che si sono materializzate le condizioni perfette perché il trend si invertisse: innanzitutto il passaggio al 75% della capienza del Picco ha aumentato i posti a disposizione di quasi 3000 unità. Le due settimane difficili di cui parlavamo prima hanno fatto il resto. Sabato al Picco si è assistito ad uno spettacolo deprimente considerando che si trattava solamente della quarta gara in assoluto nella storia dello Spezia in Serie A, per di più uno scontro fondamentale per la salvezza.

Sia ben chiaro: nessuno osa criticare lo zoccolo duro del tifo. Dopo l'esodo di centinaia di tifosi a Verona, anche sabato la Curva Ferrovia è andata sold out, così come i Distinti, che hanno registrato un'ottima affluenza. Ma lo scenario tra Tribuna e Curva Piscina era desolante: 2000 posti liberi, a Spezia, per una partita in Serie A. La tifoseria spezzina, per quanto comunque indissolubilmente legata alla squadra, si è divisa negli ultimi anni in due categorie: da un lato quelli sempre presenti, a prescindere da tutto; dall'altro quelli che si scoraggiano facilmente. Già gli ultimi anni di Serie B hanno visto il Picco stracolmo nei momenti positivi della squadra e i pochi soliti nei momenti di difficoltà.  

Esistono ovviamente alcune scusanti: se in Curva Piscina il prezzo del biglietto è assolutamente accessibili e in linea con quello della Ferrovia, per quanto riguarda la Tribuna, il prezzo diventa un ostacolo. Ben inteso, la società non ha colpe su questo: i prezzi sono in linea con la massima serie, in certi casi inferiori, e soluzioni come il mini-abbonamento per Salernitana e Genoa consentono di abbassarli ulteriormente. Ma la prima volta in Serie A comporta anche che molti non siano abituati ai prezzi della massima serie. L'impossibilità, dettata dalla pandemia, di varare una campagna abbonamenti richiede un'ulteriore spesa per ogni incontro casalingo. 

Al contempo hanno influito anche le difficoltà legate alla Eagle Card: richiesta da tutti i tifosi a gran voce per settimane dopo le infiltrazioni di tifosi juventini e milanisti nei settori casalinghi, una volta che lo Spezia ha concesso la possibilità di entrare in Curva Piscina solo ai possessori della "tessera fedeltà" aquilotta, in molti non sono stati in grado di districarsi tra registrazioni e acquisti online. 

La sensazione però è che, al di la di tutto, le assenze riguardino maggiormente la mancanza di entusiasmo: nelle passate settimane non è mancato chi tra le vie del centro abbia ammesso di preferire rimanere a casa per via della poca fiducia nella squadra. Incomprensibile sentire cose del genere dopo il primo mese in A, dopo aver affrontato Lazio, Juve e Milan. E pensare che una volta si presentarono 6000 tifosi aquilotti a San Siro perché "quando ti ricapita di giocare certe partite".

È probabile che entro fine anno la capienza tornerà al 100%. Lo Spezia quest'anno avrà bisogno di tutto l'appoggio possibile per poter compiere un'impresa che ad ora appare ancora più impegnativa di quella della scorso anno. E vista la sua storia sui campi di provincia, meriterebbe supporto incondizionato anche se raccogliesse zero punti nell'intero campionato. Dopo anni passati a sognarla, mandare in archivio la prima stagione effettiva tra i grandi con una media di 6000 spettatori sarebbe un rimpianto troppo grosso. Anche solo per poter dire un giorno "io ero al Picco quando lo Spezia giocava in Serie A".