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tmw / torino / Primo Piano
Gli errori arbitrari incidono e penalizzano non meno dei propriTUTTO mercato WEB
Belotti e Baselli
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 18 settembre 2018, 07:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Gli errori arbitrari incidono e penalizzano non meno dei propri

Il pareggio con l’Udinese è emblematico delle sfortune granata, ma anche di endemiche problematiche che troppo spesso vanificano ciò che la squadra fa di buono.

Creare occasioni e poi non trasformarle in gol e anche sbagliare l’ultimo passaggio quante volte il Torino negli ultimi anni ha lasciato importanti punti per strada a causa di questi deprecabili viziacci? Tante volte, purtroppo. Se a questo si aggiungono gli errori arbitrali si può affermare con assoluta certezza che i granata avrebbero potuto disputare l’Europa League se non con continuità, almeno un anno sì e uno no, ma forse anche con una frequenza maggiore. Con l’Udinese il Torino ha avuto un possesso palla del sessantuno per cento (dato riportato sul sito della Lega di serie A) e un predominio territoriale quasi costante, ha creato quattro occasioni da gol con De Silvestri, Berenguer, Belotti e Aina oltre al gol di Meïté, ma non è andato oltre il pareggio per uno a uno. Come si spiega? Semplice, l’avversario ha saputo gestire il pressing che lo schiacciava nella sua metà campo con un catenaccio vecchio stile in attesa di ripartire in contropiede e questo gli ha permesso di segare con de Paul grazie anche a una deviazione di N’Koulou che ha spiazzato Sirigu e all’aiuto fornito dagli errori arbitrali. L’Udinese ha anche creato altre due occasioni da gol con Behrami e Machis non sfruttandole. L’arbitro Valeri ha annullato per fuorigioco inesistente un gol a Berenguer sullo zero a zero, fischiando su segnalazione dell’assistente Caliari prima che la palla oltrepassasse la linea di porta e, quindi, impedendo l’utilizzo del Var. Ha poi deciso che il contrasto fra Fofana e Meïté, che ha dato il là all’azione che ha portato al gol di de Paul, non fosse un fallo, entrambi si sono spinti e strattonati non poco, ma il bianconero ha finito per affossare il granata commettendo, di fatto, un fallo di entità maggiore. Infine, non ha dato un possibile rigore per la spinta molto evidente di Samir a Belotti, forse in questo caso ha valutato che De Silvestri aveva spinto a sua volta Samir.

Udinese-Torino avrebbe potuto finire diversamente da uno a uno? Sì. Il Torino avrebbe potuto vincere? Sì. Le decisioni dell’arbitro, degli assistenti e anche degli uomini preposti al Var, Nasca e Paganessi, hanno inciso sul risultato? Sì. La squadra di Mazzarri avrebbe potuto trasformare in gol qualche occasione creata? Sì, basta pensare a quando Soriano è andato sul fondo e ha messo in mezzo per Belotti che in mezza girata ha calciato debolmente su Scuffet. Il Torino avrebbe potuto essere più preciso in alcuni ultimi passaggi? Sì. Se il Torino non ci avesse messo del suo, nonostante gli errori arbitrali che l’hanno penalizzato, avrebbe potuto conquistare i tre punti? Sì.

Mazzarri e i giocatori devono ripartire proprio dall’ultima domanda perché non concretare di più le occasioni da gol che si costruiscono e commettere errori al momento dell’ultimo passaggio sono cose che dipendono solo ed esclusivamente dal Torino e non dagli avversari o dagli arbitri e, purtroppo, incidono sul risultato e sulla classifica finale. Per fare il salto di qualità il Torino deve ridurre al minimo tutti gli errori che vanificano ciò che fa di buono, poi, nelle opportune sedi toccherà alla società pretendere che non si ricevano torti e che i regolamenti siano applicati correttamente. Se tutto ciò avverrà a fine stagione il posto in Europa League sarà conquistato, non ci sono dubbi.