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Torino, mese da record ma la contestazione non si placaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 10 dicembre 2019, 09:30Serie A
di Emanuele Pastorella

Torino, mese da record ma la contestazione non si placa

Solo l’Inter di Antonio Conte e la Lazio di Simone Inzaghi hanno fatto più punti del Toro di Walter Mazzarri nelle ultime quattro partite. Certo, si tratta di un periodo circoscritto all’ultimo mese, ma che permette di capire il buon momento che stanno attraversando i granata. Brescia, Genoa e Fiorentina sono cadute sotto i colpi del Toro: tre formazioni non proprio brillanti in questa parte di campionato, ma i ragazzi di Mazzarri sono vivi e mandano segnali. A se stessi, in primis, ma anche alle altre 19 di A, tant’è che la classifica tutto d’un tratto è anche tornata ad essere discreta. Nono posto insieme al Milan, una distanza dalla coppia Parma-Napoli, otto dall’Atalanta sesta. Di strada da fare ce n’è ancora tantissima, intanto il Toro sta provando a rilanciarsi. La piazza, però, resta in fibrillazione.

Contestazione in atto - Perché anche domenica è andato in scena un nuovo episodio di protesta da parte della tifoseria. Prima della partita, all’esterno del Filadelfia, sono stati esposti alcuni striscioni. i duri, durissimi messaggi recapitati ai vertici del club di via Arcivescovado e al tecnico Mazzarri. Poi, anche durante la partita, la contestazione non si è placata. Cori contro il patron Urbano Cairo e l’allenatore, entrambi invitati apertamente a passare il testimone, mentre la squadra trionfava contro la Fiorentina. Un altro successo sofferto, specialmente nel finale quando Caceres ha accorciato le distanze e i viola hanno messo in grossa apprensione Sirigu e compagni, che comunque non ha placato gli animi. I tifosi restano delusi dalla gestione tecnica e societaria, mentre il Toro continua a far punti nonostante la piena emergenza.


Squadra dimezzata - Mazzarri si presentava all’appuntamento contro la Fiorentina con ben sei giocatori fermi ai box. In testa capitan Belotti, poi Lyanco, Lukic, Iago Falque, Parigini e lo squalificato Edera. E, come se non bastasse, dopo nemmeno un quarto d’ora di gioco si è fermato anche De Silvestri. “Temevo fosse il preludio a un’altra giornata storta” ha preferito scherzarci su il tecnico nel post-partita, ma intanto è stata un’altra pedina fondamentale nel suo scacchiere persa per strada. Gli esami effettuati immediatamente dal classe 1988 al Cto hanno escluso fratture, però al momento della sostituzione si è temuto un grave infortunio al suo ginocchio sinistro. Ora il suo quadro clinico verrà valutato di giorno in giorno durante tutta la settimana.