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-1 alla ripartenza, Malagò: "Attesa spasmodica dopo un'astinenza record"
venerdì 19 giugno 2020, 17:27Notizie
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it

-1 alla ripartenza, Malagò: "Attesa spasmodica dopo un'astinenza record"

"C'è un'attesa spasmodica, perchè c'è stato un periodo di astinenza che credo sia record nella storia del paese, ma penso che si sia fatto il meglio tenendo presente tutta la complessità della situazione" : lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò ai microfoni di Rtl 102.5, alla vigilia della ripresa del campinato di calcio. "E' tutto ancora in fase di evoluzione e dal lato delle normative mi sembra ci sia un bel lavoro di squadra" ha aggiunto Malagò che ha anche commentato la cosiddetta quarantena soft dei calciatori varata dal governo: "Tutte le dinamiche di sottoporsi con quella cadenza così intensiva e continuativa ai controlli dei tamponi e tutti gli accorgimenti che ci sono impongono già restrizioni e limitazioni a monte oggettivamente molto importanti". Ancora in tema di sicurezza sanitaria, secondo Malagò "è normale che se uno vede un contatto fisico vicino tra due giocatori pensa: ma questo cozza con le normali regole del cittadino, ma il contatto è giustificato perché si ha la certezza, attraverso i controlli fatti a monte, che le persone che vanno in campo e che si abbracciano non siano contagiati, è come se avessero una forma di passaporto". Il numero uno del Coni ha poi sottolineato, in risposta a una domanda, di non essere mai stato contrario alla ripartenza del campionato: "io ho sempre detto che il calcio aveva non solo il diritto, ma il dovere di ripartire, ma che non doveva avere dei canali diversi rispetto agli altri sport e mi sembra che i fatti mi abbiano dato ragione. Alla fine il calcio ha accettato le regole di tutti, quindi non c'è la volontà polemica.

Il mio pensiero è sempre stato lo stesso del Governo".
Infine sul ritorno degli spettatori in tribuna, secondo Malagò "bisogna valutare la capienza dello spazio, la distanza tra le persone per capire quanta gente poter far entrare, la difficoltà di gestione di un evento dove da una parte hai gli oneri, sanificazione, pulizia, controlli etc. e dall'altra non c'è un beneficio di avere ricavi pieni se non hai il pubblico pieno. Sono valutazioni che devono essere fatte anche in base alla curva epidemiologica". (ANSA).