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tmw / juventus / L'Avversario
QUI ROMA - De Rossi: "La Juve può arrivare allo scudetto. Conte mi piace. Quando vidi per la prima volta Giovinco e Marchisio..."TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
martedì 6 dicembre 2011, 20:00L'Avversario
di Redazione TuttoJuve
per Tuttojuve.com

QUI ROMA - De Rossi: "La Juve può arrivare allo scudetto. Conte mi piace. Quando vidi per la prima volta Giovinco e Marchisio..."

Anche il centrocampista della Roma, Daniele De Rossi, ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport per presentare la grande sfida di lunedì prossimo contro la Juventus, evento che sarà trasmesso per la prima volta in 3D. Ecco le sue dichiarazioni, che verranno mandate in onda stasera alle 21 sul canale 150.


Trovi similitudini tra Luis Enrique e un allenatore che hai avuto nel passato?
“E’ sempre difficile trovare similitudini, perché ognuno porta quello che ha di suo, ognuno viene dalla propria esperienza e dalla propria realtà. Ma se devo proprio tirarne fuori uno, dico Spalletti. Anche lui ha portato qualcosa di nuovo, di bello. Ha fatto giocare questa squadra molto bene. La cosa che mi fa ben sperare è che, con lui, abbiamo iniziato a giocare veramente bene dopo Natale. Questo dimostra ancora di più che a volte c’è bisogno di tempo”.


Pensi di avere anche un ruolo di responsabilità nei confronti dei tanti giovani che sono arrivati?“Credo che io abbia la responsabilità nei confronti di tutti di dimostrare sempre che sono un professionista e di curare tutti gli aspetti della mia professione, come sto facendo quest’anno. Toccando ferro, non ho saltato neanche un minuto e questo lo devo all’allenatore, ai tifosi, ai compagni giovani, ma anche a quelli della mia età. Sicuramente quelli giovani vanno aiutati quando le cose non vanno bene e vanno sostenuti perché sono tutti molto bravi”.

Definisci il tuo ruolo.
“Io ne ho parecchi di ruoli. Quello di quest’anno è un ruolo che, per interpretazione e per posizione, è abbastanza nuovo, ma è un ruolo che amo molto. Mi sto trovando bene e ne ero convinto già quando ne avevo parlato con il mister. Sono un centrocampista che può fare sia il regista davanti alla difesa che l’interno un po’ più avanti. Poi, se ce ne siano altri a disposizione, non lo so. Le qualità e le caratteristiche sono quelle di ogni centrocampista. Ormai nel calcio di adesso bisogna saper attaccare e difendere alla stessa maniera”.


Degli undici nuovi acquisti, chi ti ha colpito di più?“Ognuno ha qualcosa di particolare, di speciale. Soprattutto questi giovani sono veramente forti e si vede che diventeranno fortissimi. Nell’ultima intervista avevo fatto il nome di Josè Angel perché ha davvero delle qualità incredibili. Ma non citare Bojan, Lamela o Kjaer è un peccato. Secondo me, però, quello che sta facendo meglio di tutti è Pjanic, che nonostante sia veramente un bambino, ha una personalità, un carattere e un carisma da veterano e credo che bisognerebbe tenerselo stretto”.

Dove può arrivare come obiettivi la Roma?
“Non lo so. Innanzitutto, bisogna continuare su questa strada, bisogna continuare a migliorare e a lavorare per raggiungere questa identità che stiamo cercando. E’ difficile tirare fuori adesso gli obiettivi e cercare di scoprire quale sarà la nostra posizione a fine anno, proprio perché è tutto nuovo. Anche perché vedo squadre come la Juve, che è prima in classifica  e che sta facendo benissimo, e loro sono i primi a dire che lottano per lo scudetto. Quindi aspettiamo. Credo che se questa squadra arrivasse tra le prime tre farebbe un miracolo sportivo”.

Marchisio?
“Ricordo la prima volta che ci giocai contro. Era Empoli-Roma e vincemmo con grande fatica. Dopo, entrai nello spogliatoio e, parlando con i miei compagni, dissi di lui e di Giovinco: “Questi diventano due campioni”. Non mi hanno smentito”.

Sei nato e cresciuto nella Roma. Cosa ti dà in più questo percorso?
“E’ una fortuna che hanno in pochi e che possono mantenere in pochi. Già fare una sola stagione nella propria città, dove si ha sempre tifato, è una fortuna che hanno in pochi. Riuscire a fare tutta la trafila e diventare giocatori di una certa importanza è qualcosa di unico e Marchisio, ad esempio, lo sta facendo”.


Che idea ti sei fatto del progetto Juve? Può portare subito allo Scudetto?“A quanto pare sì, è un progetto che li porta in testa alla classifica. Quello che dimostrano sul campo, al di là del progetto, è che hanno voglia di rimanerci, al di là delle parole che dicono. Il progetto mi sembra importante e lo stadio è il biglietto da visita più importante che hanno. E’ uno stadio che porterà soldi e, comunque sia, i soldi portano soldi. Credo sia una squadra destinata a tornare nelle vette del calcio europeo”.

Cos’ha portato di nuovo Conte alla Juventus?
“Sicuramente, i punti. La differenza tra una formazione che arriva settima, ottava per due anni di seguito ed una che sta in testa dalla prima giornata di campionato, c’è. Poi, non so se ci arriveranno fino alla fine, ma la differenza c’è. A me personalmente come allenatore piace molto, è uno che vive la partita quasi come i calciatori, è uno che capisce di calcio e che ha dato concretezza. Soprattutto, non ha cercato nomi clamorosi, ma ha creato una squadra vera con i giocatori che aveva e con qualche innesto. Secondo me, questo è quello che sta dando più frutti”.