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tmw / milan / Primo Piano
Il JollyTUTTO mercato WEB
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
domenica 4 settembre 2011, 14:00Primo Piano
di Francesco Specchia
per Milannews.it

Il Jolly

In un Milan composto da tanti giocatori di talento, come piace al presidente Berlusconi, c'è anche chi lavora sodo e si sacrifica per lasciar libero spazio all'estro altrui. Come potrebbero giocare 11 Ibra? Chi sarebbe disposto a mettersi in gioco, andando a sacrificarsi per il bene del collettivo? Si vince in 22. Senza chi suda, non ci sarebbe chi raccoglie (più degli altri) gli applausi. Allegri ha concesso ai suoi ragazzi due giorni di riposo. Sabato e domenica, ieri e oggi. Per il gruppo, ma anche per se stesso, qualche stacanovista c'è anche a Milanello. Oltre agli infortunati Taiwo e Mexes, nella club house rossonera si sono visti Abate, Seedorf e Bonera. Se l'olandese è da sempre simbolo di professionismo, esperienza ed è l'esempio guida per tutti i calciatori, fa piacere vedere al lavoro due "faticatori" come i due difensori. Daniele Bonera, è simbolo di un Milan che pensa al gruppo, che mette al primo posto il bene della squadra. Quel giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero in rosa. Lavoratore silenzioso, mette la propria esperienza al servizio della squadra e, la nazionale di Lippi insegna quanto sia importante il concetto di gruppo e sacrificio nel calcio moderno… per chi non lo sapesse ricordiamo che Daniele nasce ed è un difensore centrale.

A Brescia come a Parma si è messo in luce proprio giocando in mezzo alla difesa, ruolo in cui ha convinto anche i ct della nazionale. Continua a lavorare. Corre a Milanello quando altri, beati loro, sono indaffarati tra shopping e famiglia. Chi sarebbe disposto a sacrificarsi e mettersi in gioco per il bene della squadra? Bonera sì. La parola d'ordine è duttilità. Pazienza se è un centrale nato, per caratteristiche fisiche e tecniche, lui i ruoli della retroguardia li ha fatti tutti. Terzino sinistro, destro e appunto centrale. Non importa dove, Allegri chiama e Bonera risponde presente, senza mai batter ciglio quando deve accomodarsi in panchina. Cosa si vuole di più? A Como ha dimostrato che nel ruolo di stopper ha ancora molto da dare. Più di un'alternativa per la stagione del Milan che mai come quest'anno vuole competere fino alla fine su tutti i fronti.