Davide Marsura, da risorsa a rimpianto: la parabola discendente del fantasista bianconero

La stagione 2024/25 di Davide Marsura è stata segnata da incoerenza e occasioni mancate. L’esterno offensivo, tornato ad Ascoli con grandi aspettative dopo la positiva parentesi di due anni fa sotto la guida di Roberto Breda, non è mai riuscito a trovare continuità né a incidere davvero.
Il confronto tra le due esperienze è impietoso.

Con Breda era un’arma decisiva, oggi solo sprazzi

Nella prima avventura in bianconero, Marsura era diventato una pedina tattica preziosa per Breda: inserito spesso a gara in corso, portava imprevedibilità, freschezza e gol pesanti. Un giocatore capace di cambiare il volto delle partite, soprattutto nel secondo tempo.
Quella brillantezza è però scomparsa nella stagione appena conclusa: la sua seconda esperienza con l’Ascoli si è trasformata in una serie di prestazioni opache, senza lampi, senza il contributo decisivo che tutti si aspettavano.

Un rendimento altalenante che ha pesato sull’intero reparto offensivo

Marsura ha faticato a ritagliarsi un ruolo chiaro, perso tra esperimenti tattici e una condizione fisica mai davvero brillante. In un reparto offensivo già povero di idee e alternative, la sua mancanza di incisività ha pesato come un macigno, soprattutto nei momenti chiave del campionato.
La sensazione è che la fiducia riposta in lui non sia mai stata ripagata appieno.

Marsura, occasione persa: futuro in bilico

Marsura, per quello che ha mostrato, non sembra rientrare tra le certezze da cui ripartire. Il talento non si discute, ma serve molto di più per rilanciare un progetto sportivo.
La sua esperienza 2024/25 ad Ascoli, purtroppo, resta un’occasione mancata, per lui e per il club.

Da protagonista a comparsa: la lezione Marsura

Nel calcio, come nella vita, non basta tornare: bisogna riconfermarsi. Marsura aveva lasciato un bel ricordo, ma non è riuscito a riaccenderlo. E ora, il suo futuro è tutto da scrivere, lontano – forse – da Ascoli.