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Scamacca rompe il digiuno: "455 giorni di attesa, ora voglio solo aiutare l’Atalanta"TUTTO mercato WEB
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ieri alle 23:05Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Scamacca rompe il digiuno: "455 giorni di attesa, ora voglio solo aiutare l’Atalanta"

Il centravanti si racconta dopo il gol del ritorno: emozioni, sacrifici e nuove ambizioni

ATALANTA-PISA 1-1 (p.t. 0-1)
26' aut. Hien (A), 50' Scamacca (A) 

Al termine del pareggio per 1-1 contro il Pisa, Gianluca Scamacca ha parlato ai microfoni di DAZN. Tornato titolare dopo oltre un anno, l’attaccante nerazzurro ha trovato subito il gol che mancava da ben 455 giorni, raccontando emozioni, sacrifici e aspettative per la nuova stagione. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Gianluca, nel primo tempo avete sofferto molto: è stata la chiave del pareggio finale?
«Il Pisa ha fatto una buona gara, soprattutto nei primi 45 minuti. Noi ci abbiamo provato, ma era chiaro che ci servisse tempo per prendere ritmo e misure. Nella ripresa siamo rientrati con un piglio diverso, abbiamo alzato l’intensità e meritavamo di vincere».

Il gol al rientro: 455 giorni dopo, che sensazioni hai provato?
«Sono momenti per cui ho lavorato duramente. Ho passato mesi complicati, ma ogni allenamento era rivolto a tornare qui, in campo, a segnare e aiutare i miei compagni. Stasera resta un po’ di rammarico per il pareggio, ma la prestazione è stata positiva e dobbiamo ripartire da questo».

Possiamo dire che questo sarà il tuo anno, anche in ottica Nazionale?
«Io penso solo a dare il massimo, a essere la miglior versione di me stesso e a far sì che sia l’anno dell’Atalanta. Se aiuto la squadra, automaticamente arrivano anche soddisfazioni personali».

Quanto ti carica questo gol e cosa ti aspetti dai prossimi mesi?
«Mi sento carico, ma resto con i piedi per terra. Voglio crescere ancora e segnare gol importanti. È stata una lunga attesa, adesso il mio obiettivo è non fermarmi».

Il digiuno è spezzato. Scamacca ha ritrovato la rete e soprattutto fiducia: per lui, dopo 455 giorni di silenzio, può davvero iniziare una nuova stagione di rilancio personale e di squadra.

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