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Arrigo Sacchi: “Atalanta, il PSG ti divora se non pressi. Juric deve trasmettere ferocia”TUTTO mercato WEB
Oggi alle 08:00Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Arrigo Sacchi: “Atalanta, il PSG ti divora se non pressi. Juric deve trasmettere ferocia”

L’ex ct analizza le sfide di debutto delle italiane in Champions e avverte i nerazzurri: i campioni d’Europa non perdonano cali di intensità.

La Champions League delle squadre italiane non comincia certo in discesa. Basta guardare il calendario: la Juventus se la vedrà con il Borussia Dortmund, l’Inter volerà ad Amsterdam per affrontare l’Ajax, il Napoli sfiderà il Manchester City e l’Atalanta entrerà subito nell’arena del PSG, campione in carica. Un avvio che, secondo Arrigo Sacchi, assomiglia a un Giro d’Italia con il Mortirolo come prima salita: una prova immediata della tenuta fisica e mentale.

PSG-ATALANTA – Per Sacchi la sfida di Parigi è la più complessa. «Il PSG è una macchina perfetta quando entra in ritmo: tecnica, velocità, soluzioni infinite. Se li affronti senza intensità, non ti lasciano scampo - rimarca attraverso i microfoni de La Gazzetta dello Sport -. L’Atalanta non è più la stessa di Gasperini: la manovra oggi è meno rapida, il pressing non ha la stessa ferocia. Contro una squadra così, ogni pausa diventa un invito a nozze per gli avversari».

JURIC AL BIVIO – Il nuovo corso di Ivan Juric richiede tempo per consolidarsi, ma Sacchi non ha dubbi su quale debba essere la chiave: «Juric deve convincere i suoi che senza pressing non si va lontano. Se l’Atalanta difende passivamente, il PSG li sbrana. Servono coraggio e corsa continua, altrimenti rischi di essere travolto».

FAVORITI, MA… – Realismo e speranza convivono nelle parole dell’ex ct: «Il PSG parte chiaramente favorito, non solo per il titolo europeo cucito sul petto, ma per la profondità e la qualità della rosa. Tuttavia, se l’Atalanta riuscirà a ritrovare l’intensità che l’ha resa speciale negli anni passati, potrebbe mettere in difficoltà anche una corazzata come questa».

Per Sacchi la strada dell’Atalanta in Champions parte subito con una montagna da scalare. Un test durissimo, ma anche un’occasione per capire quanto in fretta Juric sia riuscito a trasmettere i suoi principi. E in fondo, è proprio nelle sfide impossibili che la Dea ha sempre trovato la sua identità più autentica.