
Il Monza di Berlusconi non è stato solo rose e fiori. Ma anche Balotelli e Papu Gomez
Non solo rose e fiori, il Monza di Berlusconi e più in generale di Fininvest ha vissuto anche qualche passaggio a vuoto. Già sottolineato a livello globale come l'ultima annata di Serie A sia stata tutt'altro che indimenticabile, e per poco non ha visto i brianzoli macchiarsi del record negativo di punti in un campionato di Serie A a 20 squadre, ci sono anche alcuni casi singoli di calciatori arrivati a Monza con grandi aspettative e speranze, i quali hanno finito però per deludere. Due, più degli altri.
Il primo, andando in ordine temporale, è Mario Balotelli. Dopo aver provato senza successo a rendersi profeta in patria in quel di Brescia, l'attaccante italiano ha tentato la carta del ricongiungimento con Berlusconi e Galliani, trait d'union con la sua ultima esperienza ad alti livelli andata realmente bene, quella al Milan. Con il Monza in Serie B, e a caccia della prima storica volta in A, l'arrivo di Super Mario era visto come la possibile svolta, ma non lo sarà mai realmente. Appena 14 presenze per lui, con 6 gol messi a segno. Una media realizzativa nemmeno disprezzabile, ma senza la continuità richiesta. Tanto che oltre non si è andati.
Peggio è andata con l'altro, il Papu Gomez. Preso da svincolato a mercato estivo 2023 terminato, l'argentino ex Atalanta doveva essere la carta in più nel mazzo di Palladino per la seconda annata in massima serie, ma ha finito per scendere in campo per appena 40 minuti. Due presenze da subentrante, quindi una squalifica per doping che lo ha costretto a rimanere fuori di fatto fino a oggi. Galliani lo aveva preso con altre idee, è stato però uno dei suoi (pochi) veri flop.
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