
Bari, tre aspetti che non sono cambiati tra le gestioni di Mignani e Marino
La perentoria sconfitta subita tra le mura amiche del San Nicola ad opera del Venezia ha messo definitivamente a nudo tutte le lacune del quale questo Bari soffre. Il tanto atteso cambio di passo che l’avvicendamento tra Mignani e Marino avrebbe in teoria dovuto portare stenta a palesarsi e diversi sono gli aspetti che sono rimasti immutati, andiamo ad analizzarli.
STELLE IN DIFFICOLTÀ - Aramu stenta ancora a decollare e le sue prestazioni continuano ad essere ampiamente al di sotto delle aspettative, Diaw fatica a trovare la giusta condizione fisica e dunque esprime le proprie qualità ad intermittenza: il mancato apporto decisivo degli acquisti definiti come ‘top’ dell’ultimo calciomercato è un aspetto che senza dubbio influisce sull’andamento dei biancorossi.
DISTRAZIONI FATALI - Quale esempio migliore della recente sfida contro la Feralpisalò per mettere in mostra la tendenza di questo Bari all’amnesia? I biancorossi paiono talvolta lontani dal giusto focus utile ad affrontare gli avversari e ciò è già costato molto ai galletti in termini di punti.
DISTANZA TRA LE PARTI - Squadra e tifoseria sono sempre più distanti, una distanza che non si vedeva ormai da anni e che fino a qualche mese fa sembrava impensabile. I supporters sono sfiduciati e un San Nicola in aperta - e giustificata - contestazione è un elemento che ha un indubbio peso specifico nel bilancio di questo Bari in difficoltà.







