
TuttoBari - Fascetti: "Bari bella, difficile, stimolante. Cassano? Non si è fatto più sentire"
Nel corso della nostra intervista in esclusiva, Eugenio Fascetti si è espresso sul Bari attuale e su piccoli riferimenti al suo, di ormai vecchia memoria. "Parlo solo per i risultati che vedo, ma non mi sembra una squadra che possa arrivare in Serie A, non ha il potenziale".
Il nome di Fascetti non si può non associare a quello di Antonio Cassano, essendo stato il suo primo "papà calcistico". Il tecnico toscano ebbe il coraggio di buttarlo dentro facendolo esordire in Serie A col Bari a 17 anni. Tuttavia, Fascetti tiene sempre a precisare: "Tutti parlano di Cassano, ma non era l’unico talento".
Dietro quella generazione c'era una necessità, ma anche una mentalità: "La società non poteva spendere molto, quindi il Bari che ho allenato io era pronto a far giocare giovani di tutte le età". Una politica quasi obbligata, che ha prodotto frutti importanti: "Non c’è stato solo Cassano. C’è stato anche Ventola, Zambrotta". Fascetti non si prende medaglie gratuite. Anzi, ridimensiona con onestà: "Tutti riconoscono il merito di aver lanciato il giovane Antonio Cassano. Però non tutti i periodi nascono i Cassano".
Sul pibe di Bari Vecchia, però, il giudizio è lucido: "Era veramente un fuoriclasse. Probabilmente non ha dato tutto nel campo. Poteva fare di più". E rivela un dettaglio personale: "È una vita che non lo sento. L’ultima volta che l’ho visto è stato al suo matrimonio. Ma se vuole parlare sono qui, non c'è problema".
Il mister chiude infine con un pensiero affettuoso su una piazza che ha vissuto in prima persona: "Bari è una piazza bella, difficile ma stimolante. Un allenatore ci deve passare".







