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Benevento, Auteri non teme il sintetico: "Penso solo a rispettare il Picerno"
Per continuare la propria corsa in vetta al Girone C di Serie C il Benevento di Gaetano Auteri è chiamato domani a superare anche l'ostacolo Picerno. Queste le parole del tecnico dei sanniti in conferenza stampa alla vigilia del match (fonte OttoPagine): “E' una squadra di valore – spiega – e dovrebbe avere più punti. Ma in questo momento non sta raccogliendo quello che merita. Tra l'altro sono stati bravi a prendere giocatori di qualità e adatti alle loro caratteristiche, da Bernardotto a Volpicelli, a Energe, che magari vengono da annate non proprio brillanti e hanno voglia di riscattarsi. E' una squadra forte, dobbiamo acquisire convinzione di questo. Le tattiche contano poco, serve alzare i ritmi e sapere di affrontare una squadra che ha caratura. Dobbiamo affrontarla sulla falsariga delle scorse partite, ma ancora con maggiore convinzione dei nostri mezzi.
Ho tanti giocatori di eguale valore, ma io guardo sempre a tutti. Devo dar loro le giuste motivazioni ed è fondamentale giocare di squadra. Nessuno di noi è indispensabile, neanche io lo sono, ma tutti insieme diventiamo fondamentali. Noi siamo delle armi nelle mani della società, questo è ciò che muove la mia filosofia. Certo qualcuno sta avendo meno spazi, ma tempo ce n'è e tanti verranno fuori. Dobbiamo avere la massima allerta, non essere titubanti, ma neanche sfociare nella presunzione. Belle partite di calcio servono motivazioni importanti: guai a pensare che siamo superiore senza alzare i ritmi: diritti acquisiti non ce ne sono.
Dalla mia squadra mi aspetto sempre maggiore convinzione, servirà mettere in campo non solo le qualità, ma il temperamento, la voglia di vincere le partite. Quello che sarà da qui alla fine del girone d'andata difficilmente cambierà: le condizioni di equilibrio rimarranno. A gennaio invece mi aspetto che le cose cambino: tante squadre cominciano a fare cose diverse.
Il terreno di gioco non è determinante, è una superficie su cui si può giocare bene. Loro, lo sappiamo, gli spazi tendono a ridurli, squadra molto corta, aggressiva e con grande intensità: noi dobbiamo rispondere con le stesse armi. Noi mostriamo qualità a patto che facciamo alcune cose. Loro valgono di più della classifica che hanno. In sintesi: il terreno di gioco non sarà un problema”.
Ho tanti giocatori di eguale valore, ma io guardo sempre a tutti. Devo dar loro le giuste motivazioni ed è fondamentale giocare di squadra. Nessuno di noi è indispensabile, neanche io lo sono, ma tutti insieme diventiamo fondamentali. Noi siamo delle armi nelle mani della società, questo è ciò che muove la mia filosofia. Certo qualcuno sta avendo meno spazi, ma tempo ce n'è e tanti verranno fuori. Dobbiamo avere la massima allerta, non essere titubanti, ma neanche sfociare nella presunzione. Belle partite di calcio servono motivazioni importanti: guai a pensare che siamo superiore senza alzare i ritmi: diritti acquisiti non ce ne sono.
Dalla mia squadra mi aspetto sempre maggiore convinzione, servirà mettere in campo non solo le qualità, ma il temperamento, la voglia di vincere le partite. Quello che sarà da qui alla fine del girone d'andata difficilmente cambierà: le condizioni di equilibrio rimarranno. A gennaio invece mi aspetto che le cose cambino: tante squadre cominciano a fare cose diverse.
Il terreno di gioco non è determinante, è una superficie su cui si può giocare bene. Loro, lo sappiamo, gli spazi tendono a ridurli, squadra molto corta, aggressiva e con grande intensità: noi dobbiamo rispondere con le stesse armi. Noi mostriamo qualità a patto che facciamo alcune cose. Loro valgono di più della classifica che hanno. In sintesi: il terreno di gioco non sarà un problema”.
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