Il paradosso di Mbappe: troppo forte per questo PSG. Per questo l'addio è ormai certo

Il futuro di Kylian Mbappé è pressoché segnato. C'erano in verità pochi dubbi sul suo addio a fine stagione al Paris Saint-Germain e un lumicino di speranza ancora vivo dopo la notte del "Parco dei Principi" contro il Real Madrid.
Una partita dominata in lungo e in largo dal PSG che poteva e doveva finire con uno scarto più ampio dell'1-0 e che poteva far sorgere dubbi al giocatore sull'effettiva competitività della sua futura squadra. Il tentativo direttamente dal Qatar per convincere il giocatore aveva alzato ulteriormente le chance di permanenza. In definitiva una qualificazione ai quarti di finale del Paris Saint-Germain ai danni del Real Madrid avrebbe potuto rendere lo scenario più incerto.
Invece il solito, incorreggibile PSG è riuscito per l'ennesima volta in Champions League a buttare via una qualificazione in tasca. Come nel 2016, contro il Barcellona (ma Mbappé non c'era ancora) e come nel 2019 col Manchester United, beffa tra le più brucianti per il giovane asso. Al "Bernabeu" il numero 7 ha fatto il suo, ha segnato e si è visto annullare due gol. Non è bastato per un altro clamoroso blackout non dipeso da lui. A 23 anni il francese chiuderà la stagione ancora senza una Champions vinta: Messi alla sua età ne aveva già vinte due, di cui una da grande protagonista e anche Cristiano Ronaldo ne poteva vantare una nel suo palmarès. Davanti a uno scenario simile è ormai chiaro che Mbappé ormai sia davvero troppo forte per questo Paris Saint-Germain. Paradossale, vedendo tutti i fuoriclasse in squadra, ma vero.
