
IL FILM DEL CAMPIONATO SECONDA E ULTIMA PARTE - Tra rivoluzioni tecniche e una miracolosa rimonta arriva comunque una soffertissima salvezza
Ci eravamo lasciati con i falchetti in zona retrocessione al termine del girone di andata e in difficoltà. Purtroppo anche all'inizio del girone di ritorno, i falchetti collezionano due sconfitte sanguinose con Latina e Juve Next Gen: quest'ultima dà il là ad una rivoluzione tecnica, con D'Agostino che caccia Iori e Trevisan e chiama Pavanel come allenatore e Taldo come ds. Dal mercato arrivano calciatori come Vano, Bunino, Kallon ed Egharevba mentre lasciani Caserta i deludenti Satriano, Asencio e Iuliano nonché il giovane Matese che stava avendo sin lì poco spazio. Al debutto del mister veneto, il Picerno sbanca il Pinto e aggrava la situazione. I primi punti del ritorno arrivano con le moribonde Turris e Taranto e con la diretta rivale Messina anch'essa in difficoltà economiche. Nel ciclo terribile dal Cerignola fino alla trasferta di Altamura arrivano solo due punti con Catania e Benevento. Ciò induce il presidente D'Agostino a fare dietrofront e richiamare Iori in panchina.
Nel frattempo, Taranto e Turris vengono escluse e i falchetti non solo perdono punti ma vedono la loro situazione aggravarsi. A questo punto solo un miracolo li può salvare: in casa vengono travolti Sorrento e Foggia, fuori arriva solo il pari di Giugliano, unitamente alle sconfitte di Monopoli e Potenza. A due giornate dalla fine, Vano e soci non sono artefici del loro destino e devono sperare in combinazioni dagli altri campi. La vittoria col Crotone riapre i discorsi e porta i rossoblù a giocarsi tutto a Trapani: dieci minuti e Vano regala il vantaggio, poi tutti a sperare che il Foggia non vincesse a Picerno. I satanelli non vanno oltre il pari coi lucani e i falchetti, all'ultimo respiro e con una rimonta che entrerà dritta negli almanacchi, si regalano la salvezza. La speranza dei tifosi è che l'anno prossimo sia tutta n'ata storia, parafrasando la celebre canzone di Pino Daniele.







