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La clamorosa uscita di Mourinho e la rottura con Karsdorp partono da lontano. E nel rapporto dello Special One coi giocatori della Roma non è una novità ma i Friedkin lo sapevano giàTUTTO mercato WEB
venerdì 11 novembre 2022, 07:05Editoriale
di Marco Conterio

La clamorosa uscita di Mourinho e la rottura con Karsdorp partono da lontano. E nel rapporto dello Special One coi giocatori della Roma non è una novità ma i Friedkin lo sapevano già

Nato il 5 maggio, è inviato di Tuttomercatoweb. In RAI con 90° Minuto, Calcio Totale e Notte Azzurra, ha lavorato con Radio RAI, Il Messaggero e Radio Sportiva
I panni sporchi si lavano in casa o si espongono sul pubblico affaccio, davanti a telecamere, curiosi e giudici? Le accuse si fanno fino in fondo o si lascia spazio al sottinteso, agli spifferi, alle interpretazioni? Se José Mourinho ha sbagliato qualcosa, due sere fa, è la seconda parte, la seconda questione. Perché il non detto, nella vita, non porta mai da nessuna parte se non al proliferare delle malelingue, dei misunderstanding, delle incomprensioni. Il segreto di Pulcinella, a Roma, è che dopo la gara pareggiata contro il Sassuolo, lo Special One si sia riferito a Rick Karsdorp. Con parole dure, durissime, forti, dirette, anche inattese.

Una rottura non improvvisa
Mourinho ha messo alla porta un calciatore prezioso per la sua rosa senza mezzi termini e ora la società sarà costretta a trovare una sistemazione all'olandese che, tramite il procuratore, ha chiesto anche lecite spiegazioni. Almeno pubblicamente, perché la rottura tra i due ha origini antiche. Non convocato a inizio anno, contro il Ludogorets, bacchettato anche ad agosto dopo la Juventus, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il post derby contro la Lazio, dove è stato peraltro anche protagonista dello scontro con l'arbitro. Sostituito, è andato negli spogliatoi, un membro dello staff lo ha riportato in panchina, poi ha concluso una serata complicata per l'umore della piazza in un locale del centro di Roma. E contro il Sassuolo non è stata solo la mancata chiusura su Laurienté sul gol. Quel che avrebbe fatto infuriare Mou sarebbero state anche altre due cose: l'ingresso in campo svogliato e poco trasporto e coinvolgimento al gol di un compagno peraltro reduce da un periodo difficile.


Come con gli esclusi post Bodo
Mourinho non è nuovo a queste uscite, forti, in un gruppo dove è in una posizione di forza netta. La sua esperienza non ha eguali nella rosa della Roma e per questo usa l'arma del carattere, dello spessore, del carisma e della bacheca, per prendere decisioni irrevocabili. Che fanno anche il male, sulla carta e sui conti, della società come l'esclusione di tanti giocatori dopo il 6-1 contro il Bodo Glimt. Poi sono stati bravi Tiago Pinto e Mauro Leo, gm e ds, a trovare una sistemazione per tutti, anche a costo di rimetterci ma il meno possibile, a limitare ogni danno collaterale. Però Mou è così, prendere o lasciare, e Roma non ha dubbi. Ha scelto lui. Ha scelto il portoghese, con cui andare in battaglia, ovunque, fino alla fine. Lo Special One è il simbolo della Roma dei Friedkin. Così tutti hanno preso una strada e Karsdorp sarà costretto a prendere la sua, altrove. Lo sapevano sin dall'inizio, gli americani, che José da Setubal sarebbe stato questo. Magari, non usi mezze verità o frasi interrotte. Faccia i nomi, senza metter nessuno alla gogna, chiarendo che queste son cose di calcio, affinché separarsi sia una cosa di solo pallone e perché non nascano 'nemici' per le piazze che sono tutto fuorché la cosa giusta da cercare, trovare e indicare.