IIDEA, M. Saletta: "Verso un modello di intrattenimento a trazione sociale"

Il 58,5% degli italiani dichiara di conoscere o di aver sentito parlare di esports, le competizioni di videogiochi. Tra loro, il 40,5% ne dà un giudizio positivo, mentre il 17,7% non li ama. Chi conosce il gaming competitivo lo ritiene una bella forma di intrattenimento (52,4%), un modo sano di competere (40,7%), uno strumento per sviluppare nuove competenze e capacità (36,7%), un volano per la relazionalità (29,1%). Per il 73,3% gli esports sono una esperienza originale, diversa dalle gare sportive tradizionali. Alcuni dei dati estrapolati dalla ricerca "Il valore economico e sociale dei videogiochi in Italia» realizzata dal Censis in collaborazione con IIDEA".

"I risultati di questa indagine mettono in luce in maniera evidente la percezione versatile del mondo del gaming, considerato non più soltanto come fenomeno di intrattenimento e di gioco, ma anche come una risposta sociale ai bisogni delle persone una soluzione innovativa per la didattica, un base di confronto e di scambio relazionale. La pandemia ha certamente accelerato questa nuova “personalità” dei videogiochi, ora occorre supportarne la crescita, sia sotto il profilo tecnologico, sia verso un modello di intrattenimento a “trazione sociale”, mettendo al centro la forte interattività relazionale tra le persone" ha dichiarato Marco Saletta, Presidente di IIDEA.

Dagli investimenti del Pnrr possono arrivare nel mondo del gaming e quindi anche per gli Esports altri mille posti di lavoro totali e qualificato per i giovani. Il gaming non è solo divertimento nel tempo libero.   È un settore che condensa talento, creatività, innovazione e presenta ancora ampi margini di svilup