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tmw / fiorentina / L'opinione
LA NECESSITÀ DI RIPARTIRETUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 16 marzo 2018, 00:01L'opinione
di Marco Conterio
per Firenzeviola.it

LA NECESSITÀ DI RIPARTIRE

Nato il 5.5.85 a Firenze, è caporedattore della testata Tuttomercatoweb.com e voce di RMC SPORT. Già speaker di Radio Sportiva, è stato firma de Il Messaggero e La Nazione.

Cercare le parole e non trovarle. Perché il rumore del silenzio è assordante, perché tutto sembra vuoto e vano. Ripartire, però, è una necessità. Lo sport è vita e la sua antitesi non è accettabile. Comprensibile. Il cuore dell'atleta, nell'immaginario comune, è pagato per star bene. Deve farlo, perché è la natura all'ennesima potenza, nella sua sublimazione e quel che è accaduto a Davide Astori è ancor più impossibile da concepire e, appunto, accettare. Però è necessario ripartire. L'esempio massimo sono quei commoventi ragazzi con la maglia viola, che hanno onorato il fratello e amico, crollando poi sulle ginocchia. E non erano le gambe, stavolta, non i polmoni. E' stata l'anima, a cadere, affranta e stravolta. Però hanno mostrato e dimostrato a tutti che nonostante questa vita sia dannatamente ingiusta, è necessario resistere, per esistere, per ricordare.

Inizia qualcosa di diverso, per Firenze, per la Fiorentina. Per questo il silenzio, adesso, deve portare con sè delle riflessioni per quel che sarà del futuro di un città che ha mostrato un'anima unica e che è stata stretta in un abbraccio commovente da parte del calcio mondiale. Solo che poi il tempo passa e gli abbracci s'allentano, così Firenze e la Fiorentina dovranno ripartire. Con le loro gambe, con il loro spirito. Che dovrà essere diverso, rispetto a quel che è stato l'ambiente prima che il cielo cadesse e si portasse via Davide Astori.

Servirà guardarsi allo specchio. Da parte di tutti. Servirà ritrovare un'anima antica e più fanciullesca. Smettere di parlare di guerre, battaglie. Posare le asce perché nel calcio sono fuori tempo, luogo, modo. Chiudere l'odio in un angolo e soffocarlo con l'ironia, con la leggerezza, di cui Firenze è padrona. Criticare l'acquisto, la prestazione, il dribbling sbagliato, il mancato investimento è parte del gioco. Del calcio, che è vita, e non può esistere senza lo spirito critico, perché volersi migliorare è quel che ci fa andare avanti. Nello sport, nell'esistenza stessa. Se Stefano Pioli sbaglierà formazione, se Pantaleo Corvino non indovinerà un acquisto, se Diego e Andrea Della Valle non spenderanno quanto sperato e voluto, sarà giusto discutere. Criticare. Ma vedendo il calcio per quel che è. La bellezza della vita, non la sua ragione. Un compagno indispensabile, perché siamo fatti di sogni e quando ci accorgiamo che dentro a questi c'è tanto, troppo destino, non dobbiamo perderli. Ripartire è necessario. Ma va fatto nel modo giusto, per non perdere questa lezione di cui ognuno avrebbe fatto volentieri a meno.