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LA PISTA BOGA HA UN SENSO. UNO COSÌ PUÒ AIUTARE A FAR GOL. SULLE CORSIE QUALCOSA SERVE. IN ATTESA DEI MIGLIORI NICO E SOTTIL. GENNAIO MESE VERITÀ IN CAMPO E FUORI
sabato 10 dicembre 2022, 10:40L'opinione
di Mario Tenerani
per Firenzeviola.it

LA PISTA BOGA HA UN SENSO. UNO COSÌ PUÒ AIUTARE A FAR GOL. SULLE CORSIE QUALCOSA SERVE. IN ATTESA DEI MIGLIORI NICO E SOTTIL. GENNAIO MESE VERITÀ IN CAMPO E FUORI

Jeremie Boga è entrato da tempo nel radar viola, poi riuscito e adesso di nuovo sotto osservazione. Per almeno un paio di valide ragioni: a Bergamo le cose non funzionano e la Fiorentina sulle corsie avrebbe bisogno di fare qualcosa, in attesa del ritorno degli infortunati Gonzalez e Sottil. Restano Kouame, Ikonè e Saponara, tre calciatori dotati, ma fino a quando l’argentino e l’italiano non saranno al meglio della condizione, i lati del campo viola vivranno in sofferenza numerica

La pista Boga, dunque, avrebbe un senso. Soprattutto se dal punto di vista economico non dovesse impattare sui conti viola: l’Atalanta avrebbe tutto l’interesse a rilanciare un calciatore sul quale aveva investito solo un anno fa addirittura 25 milioni (bonus compresi), mentre la Fiorentina intanto potrebbe utilizzare una freccia per accarezzare il sogno rincorsa Europa. Oltre a cercare di andare avanti il più possibile in Conference. A fine campionato nerazzurri e viola potrebbero poi riparlare di tutto. Gennaio difficilmente è il momento della programmazione, le caratteristiche di questa sessione - al netto di clamorose eccezioni… - sono orientata ad aggiustare ciò che si è scassato prima o a rifinire il lavoro precedente. Sono luglio e agosto, invece, i frangenti nei quali è consigliato sbilanciarsi e progettare un percorso pluriennale individuando la pedina giusta. 

Boga quando era a Sassuolo incantava tutti con la sua velocità. Un gioco pieno di bollicine, votato a servire il passaggio vincente dalla linea di fondo e a firmare qualche gol. A Bergamo la traiettoria calcistica dell’ivoriano si è interrotta e questo ha un retrogusto di stranezza perché solitamente sotto le mani di Gasperini i calciatori si esaltano. Ma non è una regola matematica, i giocatori non sono tutti uguali né rispondono nel medesimo modo a talune sollecitazioni. Il bilancio di Boga di questa prima parte del 22/23 è inconsistente: per 7 volte è rimasto in panchina, una volta non è stato convocato. in totale 6 presenze per 74 minuti totali, senza gol e assist. A Verona, il 28 agosto, la volta che è stato di più in partita: per 24 minuti.

Tra gennaio e maggio sono 15 le presenze nell’Atalanta, senza lasciare traccia. Insomma, 12 mesi impalpabili. Troppi per essere veri. Il Boga di Sassuolo era stato, appunto, un altro in tutti i sensi. Non può aver disimparato l’arte del dribbling e della voglia di aprire le aree avversarie. Boga deve solo trovare la piazza ideale e Firenze potrebbe diventarlo. A questo va aggiunto che il suo agente è il celeberrimo Fali Ramadami, ormai quinta colonna della dirigenza viola. La manovra, allora, potrebbe andare a buon fine. 

Se davvero - ma la prudenza è doverosa - la società non dovesse toccare niente in attacco, confermando così la fiducia a Cabral - che abbiamo visto spento come una candela - e Jovic, sarebbe già che opportuno andare ad aggiungere qualità sulle corsie. Provando anche a far arrivare più palloni ai due attaccanti centrali. Italiano, poi, ha dimostrato di voler insistere sul 4-2-3-1, il nuovo modulo che ha caratterizzato la fine del 2022 e quindi esterni e trequartisti servono in abbondanza. Magari occorrerà qualche centrocampista in meno e infatti il mercato in uscita toccherà maggiormente la mediana. 

Gennaio sarà lo specchio della verità per la Fiorentina, in campo e fuori. Ci sarà la ripartenza del campionato, quindi l’impegno in Coppa Italia. Immediate verifiche per lo stato di forma e per testare le potenzialità di una squadra orientata riconquistare quote di classifica. La curiosità riguarderà tutte le formazioni: come le ritroveremo dopo una sosta gigantesca, quantomeno per le consuetudini del pallone del Bel Paese. Un’altra incognita saranno i reduci dal Mondiale: come torneranno alla base? Saranno pronti o avranno bisogno di un periodo più o meno breve per ritrovare la condizione? Saranno spremuti?

Fuori, invece, sarà il mercato a spiegarci le volontà della società. Non è obbligatorio comprare, ma se c’è la chance giusta va sfruttata, se davvero c’è la voglia di provare ad allungare in classifica. L’occasione è ghiotta, alla luce anche di una classifica che alla fine potrebbe essere rivoluzionata dalla giustizia sportiva. Non è cannibalismo, è scaltrezza.