Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / fiorentina / L'opinione
UDINE NEL RICORDO DI DAVIDE. IL TRIDENTE DOPO LA SALVEZZA. CUTRONE SPINGE PER UNA MAGLIA. A SINISTRA IGOR.  VELOCITÀ CONTRO FISICITÀTUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Falsini
sabato 29 febbraio 2020, 00:00L'opinione
di Mario Tenerani
per Firenzeviola.it

UDINE NEL RICORDO DI DAVIDE. IL TRIDENTE DOPO LA SALVEZZA. CUTRONE SPINGE PER UNA MAGLIA. A SINISTRA IGOR. VELOCITÀ CONTRO FISICITÀ

Oggi e’ il 29 febbraio. Due anni fa era il 4 marzo, una giornata maledetta conficcata nella storia della Fiorentina con il suo carico di dolore insopportabile. Nella notte, alla vigilia della sfida con l’Udinese, la morte ci ha strappato Davide Astori. Il capitano leader di una squadra di valori, riferimento del gruppo, gran bel difensore - ogni tanto bisognerebbe ricordarlo perché nel nostro campionato facciamo fatica a trovarne bravi come lui -, occhi profondi, anima splendida. C’è stata una Fiorentina prima di Davide, ce n’è stata un’altra dopo la sua scomparsa. Davide ci ha segnati tutti, il suo ricordo è diventato un tatuaggio nella nostra memoria, l’applauso al minuto 13 la campanella che fa sentire tutti uniti pensando a lui. I viola e chi lo segue sono già tornati a Udine dopo la disgrazia, ma ogni volta è come fosse la prima. L’arrivo in città è condizionato dalla mente che viaggia verso quel 4 marzo angosciante. Udinese-Fiorentina non sarà mai una gara normale, ma sarà sempre la partita di Davide. 

Veniamo da una settimana di ordinaria follia calcistica. L’ufficialità dell’evento alle 18 a porte chiuse è arrivata nella tarda serata di giovedì e questo dice già tutto sulla stato di crisi del calcio italiano. D’accordo, siamo in piena emergenza corona virus, ma se viene stabilito dal Governo che occorre seguire una certa strada è inutile scovare scorciatoie di ogni genere. E non è finita: ieri infatti il governatore del Friuli Federiga ha provato a far rimandare l’incontro, probabilmente con il sostegno morale dell’Udinese e ancora oggi, si sussurra, sarà fatto un ulteriore sforzo. Con la Fiorentina, però, che da ieri sera è giù a Udine in ritiro. Incredibile, ma il pallone dalle nostre parti rotola così… Sarà una partita strana, lo ha ricordato ieri Iachini, perché mancheranno i rumori, colonna sonora di una sfida di calcio. Mancheranno anche i sostenitori viola, sempre pronti a seguire la Fiorentina in ogni dove. Servirà massima concentrazione per non farsi tradire dalla sensazione di essere ai Campini il giovedì per la partitella. 

Un confronto pesante per la classifica, due punti di distacco tra friulani e viola, a favore di questi ultimi. L’Udinese non vince in campionato dal 12 gennaio (3-0 al Sassuolo alla Dacia Arena) poi 4 sconfitte (una in Coppa Italia con la Juventus) e 3 pareggi consecutivi. Gotti è un allenatore non allenatore, nel senso che si sente un secondo, non un primo - di questi tempi vera rarità -, uomo molto intelligente, profilo basso, ma dotato di idee tattiche smaglianti e preparate a dovere. Ormai, salvo imprevisti, Gotti arriverà alla fine del campionato anche se lui ne avrebbe fatto volentieri a meno. I tecnici con cui ha collaborato, a cominciare da Sarri, stravedono per questo allenatore. La Fiorentina si troverà di fronte una formazione disposta molto bene sul campo, preparatissima, ma soprattutto fisica. Su questo piano i viola sono soccombenti, ma se riusciranno a giocare in velocità, spostando la palla rapidamente, potranno aver ragione della robustezza degli avversari. Attenzione ai colpi di testa di Okaka, 4 gol su 5 totali, realizzati con deviazioni aeree. 

Iachini ha rispedito al mittente l’idea del tridente. Per essere ancora più convincente ha tirato in ballo panchine prestigiose come quelle di Sarri, Conte e Inzaghi. Se non li usano loro i tre attaccanti e ne hanno pure tanti, perché mai dovrei farlo io? Una simpatica provocazione quella di Beppe, ma con una base di verità. La Fiorentina non è ancora salva, il terreno resta scivoloso, meglio non rischiare alterando equilibri che i viola hanno trovato faticosamente. Però Iachini pensa al tridente, eccome. Vuole dimostrare che pure lui è ambizioso e non catenacciaro, come in tanti lo additano. Arriverà alle tre punte, credeteci, ma un attimo dopo aver messo in sicurezza a quota 40 la Fiorentina. Un passo per volta, volando basso, perché il campionato è difficile da queste parti. Basta ripensare al film dell’orrore visto un anno fa dopo le dimissioni di Pioli. 

La formazione viola dovrebbe essere la stessa, salvo Dalbert squalificato e sostituito, quasi sicuramente, da Igor. Il brasiliano ha ben impressionato, il suo impatto dopo il mercato di gennaio è stato positivo. In avanti, invece, siamo al ballottaggio da copione. Gli staffettisti Cutrone e Vlahovic sono pronti, stavolta però in vantaggio sembra proprio l’ex milanista. Udinese-Fiorentina a porte chiuse, ma a cuori aperti. Nel ricordo di Davide.