
Marco Turati: "Abbiamo settori giovanili validi, vedi Comuzzo, Kayode e Martinelli"
Marco Turati, allenatore del Siracusa nonché ex collaboratore tecnico di Vincenzo Italiano anche ai tempi della Fiorentina, ha parlato tuttoc.com. L'ex viola si è espresso sulla decisione di cimentarsi in solitaria: "Questa idea nasce fondamentalmente perché io faccio l'ultimo anno da calciatore qui a Siracusa, in una piazza che mi lascia veramente tanto e della quale sono veramente innamorato perché mi ha fatto rivivere a 37 anni delle emozioni uniche. Poi a causa del fallimento sono andato via. Mi ritrovo libero ed un amico come è Vincenzo (Italiano, ndr) mi chiede di seguirlo in questa avventura allo Spezia. Dove lui si approcciava per la prima volta nel campionato di serie B. Nasce quindi questa collaborazione. Al nostro primo anno vinciamo subito i playoff e andiamo in Serie A, insomma gli ottimi risultati hanno fatto sì che la nostra collaborazione continuasse per 5 anni. L'anno scorso il nostro presidente Ricci, che è un presidente davvero molto ambizioso inizia a farsi vivo con me perché voleva un allenatore giovane, cercava un allenatore che potesse farlo divertire. A lui piaceva molto l'idea di calcio che gli avevo comunque prospettato e quindi nasce questa sorta di corteggiamento da parte sua e alla fine mi sono convinto sia per lui sia per la piazza".
Lei è un allenatore giovane: cosa pensa dei giovani in Italia? Perché si dà loro troppo poco spazio?
"Io ho sempre pensato che quando un calciatore giovane è forte ha le capacità per ritagliarsi spazio in qualsiasi squadra, in qualsiasi categoria e spesso ci facciamo forse anche troppe domande. Perché ci domandiamo perché in altri paesi giocano più giovani rispetto l'Italia? Ma spesso non mi trova d'accordo questa domanda perché, secondo me, da noi ci sono tanti ragazzi giovani che stanno venendo fuori e dico sempre che forse è meglio averne 2-3 forti piuttosto che far giocare tutti. Nella mia ultima esperienza nella Fiorentina, ad esempio, abbiamo fatto giocare diversi ragazzi che venivano dal nostro settore giovanile: ricordo Comuzzo, Kayode e Martinelli quindi, secondo me, dietro i nostri settori giovanili ci sono ragazzi veramente validi e sono sicuro che da questo punto di vista l'Italia avrà veramente un futuro roseo".







