
Fiorentina-Betis, Palladino e un undici viola che non lascia spazio ai dubbi
La Fiorentina si sta preparando per affrontare il Betis in una partita da dentro o fuori, giovedì sera al Franchi alle 21. Vista l'importanza della posta in palio, con la Fiorentina che deve ribaltare il 2-1 degli spagnoli dell'andata a Siviglia, Palladino sta ovviamente provando l'undici migliore. Un undici in cui molti stringeranno i denti pur di esserci ma che lascia poco spazio ai dubbi. Sulle fasce infatti torneranno i due titolari inamovibili, reduci sì da infortuni differenti ma in grado di essere comunque in campo.
Recuperi a tempo di record
Dodo, reduce dall'intervento all'appendicite il venerdì precedente alla gara con l'Empoli, ha recuperato a tempo di record, saltando alla fine tre gare ravvicinate, Empoli, Siviglia (e pensare che il brasiliano non aveva evitato, per così dire, l'ammonizione in diffida all'andata con il Celje proprio per saltare il ritorno con gli sloveni e non rischiare un rosso in vista del Betis) e Roma. Tornato subito a correre, è in gruppo regolarmente. Così come Robin Gosens, col riscatto automatico in tasca grazie ai 45 minuti di Roma, ha recuperato dopo il problema accusato alla vigilia proprio di quella gara e che proprio all'Olimpico lo ha costretto ad uscire dopo un tempo. Malanni di stagione che sono già alle spalle.
Undici tipo
Col Betis rispetto a Roma mancheranno Ndour e Pablò Marì non inseriti in lista Uefa ma rientrerà Ranieri squalificato in campionato. Così in difesa, davanti a De Gea, la linea sarà composta da Pongracic-Comuzzo-Ranieri. A centrocampo non dovrebbe esserci Danilo Cataldi, perché anche se senza report (pur annunciato) non si sa bene l'entità dell'infortunio muscolare, filtra comunque pessimismo. Al suo posto, se a Roma ha giocato Ndour, stavolta dovrebbe giocare Adli, tenuto a riposo all'Olimpico. Con Mandragora a destra e Fagioli a sinistra. Richardson e Folorunsho mosse in corsa magari riproponendo Mandragora in cabina di regia che ha fatto bene anche in quel ruolo ma la Fiorentina perde i suoi inserimenti, letali nelle sue partite da mezzala. Infine nessun dubbio su Kean, con Gudmundsson a girargli intorno.







