
Il bluff di Pellegrini e una certezza: anche il Betis ha paura di Moise Kean
Manuel Pellegrini, 205 panchine in competizioni internazionali stasera, è un vecchio lupo di mare. Li ha navigati tutti (o quasi) e quindi sa dosare con il bilancino parole ed espressioni. Per questo, quando ieri in conferenza stampa alla domanda sulla possibilità di vedere un Betis diverso per la presenza dal primo minuto dall'altra parte di Moise Kean (partito dalla panchina una settimana fa) ha messo su una faccia da poker e bluffato davanti a tutti i presenti: "Kean o no, non cambierà il nostro atteggiamento". La presenza di un attaccante da 23 gol stagionali fa però la differenza eccome.
Lo sa anche lui, el Ingeniero, che nonostante le parole di circostanza avrà preparato un meccanismo ad hoc per fermare KMB. Anche perché da quelle parti si sono guardati con attenzione Roma-Fiorentina di domenica. Nonostante il Betis fosse in campo in contemporanea a Barcellona (vittoria per 2-1 in rimonta contro l'Espanyol) alcuni osservatori di Pellegrini hanno visionato da vicino la gara dell'Olimpico, tirando fuori un report chiaro. Per fermare la Fiorentina bisogna fermare il suo centravanti. Ci hanno provato, senza riuscirci troppo, N'Dicka e Mancini, sguinzagliati, con licenza di usare anche le maniere forti. Avranno lo stesso trattamento per Kean anche Nathan e Bartra, due che già all'andata, con un Beltran ectoplasmatico, non sono sembrati un doppio lucchetto così affidabile. La gara si giocherà soprattutto lì: sulla capacità dei viola di lanciare Kean e, dall'altra parte, sulla doppia marcatura, uno davanti per negare lo scarico, l'altro dietro per provare a togliere la profondità, degli spagnoli.
La presenza di Kean sposta molto anche le chance di incidere di Albert Gudmundsson: è stato segnalato dal brand ambassador del Betis (nonché grande ex viola) come pericolo numero uno per il ritorno di stasera proprio per questo. Con Kean che cercherà di tenere impegnati due uomini, si aprono gli spazi per Gud. Per questo Pellegrini, nonostante anche qui le sue parole alla vigilia lasciassero ipotizzare la possibilità di vedere un Betis trazione offensiva (con Fornals, Antony, Isco, Lo Celso ed Ezzalzouli tutti insieme) sembra intenzionato a far partire gli ultimi due dalla panchina. tutte scelte, e reazioni a catena, che partono dalla presenza di Kean, che sposta gli equilibri dal giorno alla notte. Il Betis è a Firenze per fare la partita, ma non per fare la fine del Barcellona a San Siro.







