
Palladino e quella voglia di riprendersi la piazza: oltre all'Europa, c'è l'obiettivo di superare Sousa e Italiano
Al momento, per la Fiorentina, non sembrano esserci dubbi circa la permanenza anche per la prossima stagione di Raffaele Palladino. Il contratto da poco esteso pare essere una garanzia per il proseguimento del rapporto tra l'allenatore e il club, nonostante una parte della piazza durante la gara contro il Bologna abbia mostrato più di qualche perplessità (eufemismo) circa questa prospettiva. Il tecnico di Mugnano, abituato fin da quando era calciatore alle pressioni, al momento non sembra voler dar troppo peso alle critiche che gli sono state rivolte (nonostante abbia dichiarato, con grande onestà, di voler accettare tutte le recenti valutazioni negative, assumendosi le colpe) eppure è fuori discussione che, oltre a tentare di voler raggiungere all'ultimo tuffo l'Europa, sia più che mai determinato a far cambiare opinione a quella cospicua parte della piazza ancora molto scettica.
Il dato più alto dal 2013
Come? Intanto, per esempio, ottenendo il miglior rendimento in fatto di punti degli ultimi dieci campionati della Fiorentina. Nel calcio i numeri non mentono quasi mai e, ad oggi, raccontano che se i viola domenica sera dovessero sbancare la Bluenergy Arena di Udine e chiudere al settimo posto in classifica (o al sesto, se la Lazio andrà ko) a quota 65 Ranieri e soci otterrebbero il numero più alto di punti in campionato dal 2013, anno in cui terminò la prima stagione in viola di Montella, con la Fiorentina che si classificò al quarto posto con 70 punti (ma quella era una squadra che non aveva avuto impegni internazionali).
Il paradosso della Roma
Da quella volta anche le Fiorentine più forti (quella di Rossi e Gomez o quella di Ilicic e Kalinic gli anni dopo) non sono riuscite a superare quota 65, numero ottenuto solo nel 2013/14 e che potrebbe bissare la rosa attuale. Nel primo anno di Sousa (2015/16) quella Viola che sfiorò il titolo di campione d'inverno e finì il campionato al quinto posto si arrestò a 64 lunghezze, due in più di quelle fatte da Vincenzo Italiano il primo anno (62) nonché quelli attuali a 90' dalla fine della stagione. Certo - si obietterà - alla fine contano i piazzamenti e non i punti in classifica. E allora non resta che masticare amaro per quello che poteva essere e non è stato: basti pensare al caso della Roma, che nelle ultime tre stagioni (con Mourinho) si è sempre qualificata in Europa League finendo tutti i campionati sesta a quota 63 punti. Un numero che, ad oggi, alla Fiorentina potrebbe garantire probabilmente solo l'ottavo posto.







