
La lettera di Calabrese: "Fiorentina nel caos presidente Commisso l’aspettiamo a Firenze"
"Caro presidente Commisso, siamo sinceramente sconcertati da quello che sta succedendo alla Fiorentina e pensiamo che una situazione così complicata non si possa gestire in videochiamata. C’è bisogno di lei qui, adesso, perché abbiamo l’impressione che ci sia un vuoto societario che va riempito. I fatti di questi giorni lo confermano". Queste le prime righe dell'editoriale sulle colonne dell'edizione odierna de La Repubblica (Firenze), sotto forma di lettera al presidente Commisso, a firma di Giuseppe Calabrese. Il giornalista invoca il rientro a Firenze del tycoon italo americano viste le novità delle ultime ore: "È mai possibile che nessuno si sia accorto del malessere che stava covando Palladino? E che lui non abbia sentito la necessità di parlarne con i suoi dirigenti? Con lei, presidente. Se poi il motivo delle sue dimissioni dovessero essere i dissidi con Pradè, sarebbe pure peggio. Come è possibile che la società non sia stata informata di un corto circuito tra allenatore e direttore sportivo? Vede quante domande signor Commisso e sono le risposte a darle la misura della fragilità del suo club".
Calabrese continua parlando del rapporto tra Commisso e i tifosi: "Pure qui ci sarebbe da capire. Quelli che oggi la contestano sono gli stessi che insieme alla Fiorentina qualche anno fa hanno organizzato la protesta delle ruspe davanti al Franchi per sostenerla nella sua battaglia contro il Comune. Cosa è successo da allora? Qui la risposta è più facile, è scomparso Joe Barone. E il vuoto che ha lasciato non è mai stato riempito. Vede presidente, i rapporti con i tifosi possono essere di due tipi. Si può dialogare, trattare con loro e vederli schierati dalla propria parte oppure si può negare loro ogni diritto ad aprire bocca e andare allo scontro".
Infine: "Ora più che mai, caro presidente, c’è bisogno di certezze, di sapere che questo scossone tecnico non cambierà i suoi piani e tantomeno il suo impegno. Un messaggio che potrebbe aiutare anche il prossimo allenatore. Pensi ai suoi giocatori, al disorientamento che stanno vivendo. Parli con loro, presidente. Li chiami uno per uno e li rassicuri sulle ambizioni e sul progetto. Venga a Firenze, signor Commisso, perché in un momento come questo solo lei può garantire un futuro solido. Infine, caro presidente, provi ad ascoltare anche le voci contrarie e lasci perdere le divisioni tra tifosi buoni e tifosi cattivi. Non funziona".






